Dopo la bella esperienza vissuta a dicembre 2022 sul Trenino Rosso del Bernina, mi sono lasciata ancora una volta ammaliare dai viaggi in treno e questa volta sono salita sul trenino verde delle Alpi.
Seppure ancora poco conosciuto, è una bella idea per trascorrere un weekend tra la Val d’Ossola e la Svizzera, dato che il treno collega la città di Domodossola alla capitale svizzera, Berna, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio Unesco.
Indice dei contenuti
- Trenino Verde delle Alpi: percorso, costo del biglietto e orari
- Trenino Verde delle Alpi itinerario di 2 giorni
- La città con la D: Domodossola
- Cosa vuol dire Domodossola
- Cosa vedere a Domodossola
- Meglio il treno rosso del Bernina o il treno verde delle Alpi?
Trenino Verde delle Alpi: percorso, costo del biglietto e orari
Il Trenino Verde della Alpi copre la tratta da Domodossola a Berna con tappe intermedie dall’alto Piemonte al cuore della Alpi svizzere, passando attraverso i 19.8 km della galleria del Sempione.
Coprendo svariate pendenze (fino al 27%), tra viadotti spettacolari e tunnel, il treno conduce a Spiez e poi a Thun, gradevolissima cittadina sull’omonimo lago. Thun è circondata da un maestoso paesaggio alpino e vale senza dubbio la pena d’essere visitata per qualche ora.
Il viaggio prosegue poi per Berna, con i suoi 6 km di arcate coperte che la rendono una delle passeggiate coperte più lunghe d’Europa.
Analogamente al Trenino rosso del Bernina, con il biglietto giornaliero è possibile salire e scendere dal treno a piacimento a tutte le fermate desiderate, al costo di €65 per gli adulti, che comprende anche la possibilità di navigare sul Lago di Thun con i battelli della compagnia svizzera BLS. Se preferisci invece fermarti una notte in Svizzera e rientrare in Italia il giorno successivo, esiste anche la possibilità di acquistare il biglietto di 2 giorni.
Le corse del treno sono piuttosto frequenti e per conoscere gli orari aggiornati consiglio di consultare il sito ufficiale dove troverai anche i riferimenti dell’agenzia di viaggi di Domodossola che si occupa della vendita dei biglietti: è sufficiente comunicare a mezzo mail i dati dei passeggeri e la data in cui si desidera viaggiare e, dopo aver saldato l’importo corrispondente, i biglietti ti verranno comodamente inviati via mail. Un’ottimo servizio!
Trenino Verde delle Alpi itinerario di 2 giorni
Io ho scelto di trascorrere una giornata sul Trenino Verde delle Alpi, godendomi il paesaggio innevato e i mercatini di Natale a Berna e a Thun. Ho dunque approfittato di un weekend pre-natalizio per raggiungere Domodossola (che dista circa 4 ore da Padova, dove vivo) e andare alla scoperta del borgo medievale, riservando poi l’intero secondo giorno per l’esperienza del trenino.
La giornata è stata bella intensa, iniziando dal treno preso pochi minuti prima delle 8 da Domodossola per arrivare a Berna a metà mattina. Ero già stata nella capitale svizzera ma vederla a Natale con i mercatini ha senza dubbio aggiunto ulteriore fascino ad un centro storico già molto bello e caratteristico. Un paio d’ore di passeggiata per poi riprendere il treno e scendere a Spiez, un grazioso paesino adagiato sul lago di Thun.
Attenzione: la stazione dei treni di Spiez è a circa 15 minuti a piedi dal centro, dove si trova anche l’imbarco dei battelli sul lago, ma la passeggiata ha una pendenza importante, se affrontata nel senso avverso. Per come ho strutturato il mio itinerario, l’ho affrontata in discesa ed è stata dunque molto piacevole e panoramica. Ve la consiglio!
Dopo un breve tour del centro di Spiez (poche case e un castello purtroppo chiuso nel periodo invernale), ho preso il battello per dirigermi verso l’ultima tappa della giornata, l’incantevole Thun. Dominata dal bellissimo castello, la cittadina ricorda un’altra bella località svizzera, Lucerna, soprattutto per la presenza dei ponti coperti che attraversano il fiume che scorre nel centro città. Le luci e le decorazioni dei mercatini di Natale all’imbrunire mi hanno poi regalato un’atmosfera ancora più magica, per concludere al top la giornata.
Dopo essermi goduta un buon cappuccino caldo (ne avevo bisogno dopo tante ore nella gelida Svizzera!), ho ripreso il treno delle 18 che in circa due ore mi ha riportata a Domodossola, infreddolita ma super felice.
La città con la D: Domodossola
Quanti di voi da bambini hanno trascorso le Festività a casa dei parenti con i cugini a giocare a “nomi, cose, città”? Io sicuramente si, ricordi stupendi! Si sorteggiava la lettera dell’alfabeto e si doveva scrivere in un foglio parole che iniziavano con quella lettera, appartenenti a diverse categorie prestabilite, cercando di essere originali e di non scriverle uguali agli altri per riuscire ad ottenere più punti e conquistare così’ alla fine la vittoria. E se tra le città con la E c’era sempre Empoli, con la D veniva sempre scritto Domodossola. Anche se non si sapeva minimamente dove fosser posizionata sulla carta geografica!
Ebbene, Domodossola è veramente l’unico capoluogo di provincia italiana che inizia con la D quindi era normale non trovare altre alternative al gioco.
A parte questo, di Domodossola fino a qualche mese fa sapevo poco, anzi pochissimo. Poi mi sono capitate sotto gli occhi alcune foto e… sorpresa! Cittadina medievale dichiarata Borgo della Cultura sovrastata dal Sacro Monte del Calvario, dichiarato Patrimonio Unesco. E chi sono io per non andarci subito?
Cosa vuol dire Domodossola
Ma non ti suona strano questo nome? Non so come spiegarlo ma è sempre stata una parola che, con tutte quelle D e tutte quelle O, mi è sembrata insolita.
In realtà, come spesso accade per la scelta dei nomi delle città, la parola rimanda ai toponimi geografici del luogo: “Domo d’Ossola” ovvero il Duomo della Val D’Ossola, perché nel Medioevo qui si trovava l’unica pieve (duomo) dell’intera valle.
La cittadina rimane ancora oggi il centro principale della val d’Ossola e si trova nella piana del fiume Toce, visibile dall’alto del Sacro Monte del Calvario.
Cosa vedere a Domodossola
Se dovessi descriverla con una parola, ti direi: inaspettata! Proprio così, non mi sarei mai aspettata un borgo così grazioso e di cui si parla invece troppo poco.
Ho avuto la fortuna di alloggiare in un bellissimo appartamento in pieno centro storico che, seppur pedonale ed interdetto alle auto, si trova a pochi passi da un ampio parcheggio gratuito. In questo modo ho potuto godermi l’atmosfera del paesino di giorno e soprattutto di sera, quando le luci delle decorazioni natalizie e il grande albero al centro di Piazza Mercato rendono tutto più super WOW.
Proprio Piazza Mercato è il cuore del borgo, un piccolo gioiello di architettura rinascimentale con i portici quattrocenteschi che sostengono le case padronali del XV e XVI secolo. Una piazza totalmente asimmetrica ma proprio per questo molto scenografica, da cui si sviluppano a raggiera le principali vie del centro storico.
Passeggiare tra i vicoli e ammirare le case costruite con legno e trachite è rilassante e si possono anche ammirare alcuni palazzi iscritti tra i Monumenti Nazionali per il pregio di essere tra le più belle costruzioni gentilizie del rinascimento subalpino.
Da non perdere, meglio se all’imbrunire, la salita al Sacro Monte del Calvario, dichiarato Patrimonio Unesco: qui si trovano i resti dell’antico castello e una serie di piccole cappelle per la via Crucis, oltre alla chiesa che domina la vallata.
Meglio il treno rosso del Bernina o il treno verde delle Alpi?
Per concludere: un altro weekend di belle sorprese! Non mi sarei aspettata tanta eleganza da un piccolo borgo come Domodossola e pensavo che, dopo essere salita sul Treno del Bernina, difficilmente sarei riuscita a trovare qualcosa di paragonabile.
Dovendo fare un paragone, direi che il panorama che si gode dal trenino rosso del Bernina è imbattibile ma va considerato che si sale a più di 2000 mt. e dunque la natura in cui si è immersi è molto d’impatto, lascia senza dubbio a bocca aperta.
Il treno verde delle Alpi invece attraversa delle comuni vallate abitate, non si arriva ad altitudini “estreme” e il panorama è molto più simile a quello normalmente visibile da un comune treno che viaggia attraverso zone di montagna.
Dall’altro lato, il trenino del Bernina (almeno in inverno) ha meno fermate intermedie “fruibili” per chi non è uno sciatore/scalatore/esperto d’alta quota. Da questo punto di vista il trenino verde è un’esperienza adatta a chiunque, adulti e bambini, giovani e meno giovani.
Spero di esserti stata utile e di averti incuriosito/a nei confronti di questa ennesima esperienza “su rotaia” alla quale mi sono appassionata.
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