Destinazioni

“I viaggi sono la nostra personalissima galleria d’arte.
I viaggi sono i quadri della nostra vita.”
Anonimo

Lasciati ispirare!

Spesso, a poca distanza dalle mete più conosciute, si trovano dei piccoli gioielli paesaggistici e architettonici che lasciano letteralmente senza fiato.
Vorrei portarti a conoscere quei piccoli preziosi diamanti.
Lasciati ispirare dalle fotografie.
Scegli quella che ti colpisce, al resto penso io!
Troverai i miei consigli per costruire un itinerario ad hoc che ti consentirà di visitare proprio quella località che ha rapito il tuo sguardo.

Sogna, viaggia, vivi!

rocca calascio fotoispirazione
ITALIA – ABRUZZO

Rocca Calascio

Il più alto castello degli Appennini, set cinematografico della favola medievale di “Lady Hawke”

DOVE SI TROVA: Domina il versante sud del Gran Sasso, a 1520 mt. s.l.m. su uno strategico punto di osservazione militare. Il sottostante paese di Calascio, a 1200 mt. s.l.m., ha subito negli anni un progressivo spopolamento fino a contare oggi poco più di 150 abitanti.

COME RAGGIUNGERLA: lasciando la macchina nel paese di Calascio, si sale per mezz’ora il sentiero che conduce in cima alla Rocca, passando attraverso i ruderi abbandonati dell’antico borgo di Rocca Calascio.

QUANDO ANDARE: data l’altitudine, è consigliabile informarsi sullo stato del sentiero e sulla presenza di neve e/o ghiaccio sul percorso. Per chi desidera affrontare la salita nel periodo estivo, essendo completamente esposta al sole, consiglio di dotarsi di un minimo di scorta d’acqua.

ITINERARI NEI DINTORNI: poco prima di raggiungere la Rocca, su un pianoro a strapiombo, merita una sosta la chiesa di Santa Maria della Pietà. Nei dintorni di Calascio, non perdete la visita del borgo di Santo Stefano di Sessanio (di cui ho parlato in questo articolo del blog): questo meraviglioso borgo con strette e tortuose stradine acciottolate, passaggi coperti, scalinate e palazzi di pietra ha subito gravissimi danni con il terremoto del 2009 ma i lavori di ristrutturazione sono iniziati quasi subito e ne hanno restituito lo splendore originario.

DOVE ALLOGGIARE: io ho alloggiato al Sextantio Albergo Diffuso, dotato di camere e junior suite ricavate negli antichi palazzi d’epoca del borgo. Gli arredi semplici, gli antichi caminetti e i soffitti in legno si accostano in maniera armoniosa alle più moderne tecnologie. Un’esperienza davvero unica!

la Scarzuola
ITALIA- UMBRIA

La Scarzuola

Un luogo davvero incredibile, misterioso quanto affascinante, pieno di simboli ed evocazioni surrealiste.

DOVE SI TROVA: siamo in un angolo solitario dell’Umbria, in provincia di Terni, a Montegabbione. In questa area rurale già precedentemente nota in epoca medievale perchè qui San Francesco avrebbe costruito una capanna con le piante di scarza (da qui il nome del luogo).

COME RAGGIUNGERLA: Dalla strada provinciale 57 che conduce alla frazione di Montegiove, troverete sulla sinistra una deviazione ben segnalata per il luogo. Dopo qualche metro però la strada diventa bianca, più avanti ancora si restringe ma rimane comunque ben percorribile. Un kilometro circa e arriverete a La Scarzuola.

QUANDO ANDARE: nessuna particolare segnalazione in merito al periodo per la visita, se non quella di fare attenzione alle condizioni meteo in caso di molta pioggia, visto il fondo stradale. Segnalo inoltre che è obbligatorio prenotare la visita, contattando la proprietà attraverso il sito ufficiale.

ITINERARI NEI DINTORNI: personalmente sono andata a visitare la Scarzuola in occasione di un itinerario in Umbria che vi ho consigliato in questo articolo del blog. Ma è raggiungibile facilmente anche con un itinerario che comprenda il lago Trasimento, Città della Pieve e la bellissima città di Orvieto, ad esempio.

BREVE DESCRIZIONE: La villa, ideata e costruita nel XX secolo dall’architetto milanese Tomaso Buzzi come sua interpretazione personale del tema della “città ideale“, sorge nel luogo in cui San Francesco avrebbe costruito una capanna per ripararsi.
Segue poi la costruzione di un convento e infine l’acquisizione dell’area da parte del Buzzi che volle creare una villa che lo rappresentasse e che fosse un’allegoria dell’esistenza umana. L’architetto creò una grande scenografia teatrale, “un’antologia di pietra” come disse lui stesso, coniugando elementi dell’arte romana antica e i modelli scenografici rinascimentali di Palladio.
La villa rimase incompiuta alla sua morte ma, grazie alle bozze da lui lasciate, il nipote Marco Solari terminò l’opera e conduce oggi i visitatori alla scoperta di questa opera d’arte unica al mondo.

san romedio fotoispirazione
ITALIA – TRENTINO ALTO ADIGE

Santuario di San Romedio

Il più interessante esempio di arte cristiana medievale del Trentino, costruito su una rupe calcarea alta 70 metri.

DOVE SI TROVA: il santuario è situato nelle vicinanze di Sanzeno (TN), in Val di Non, inserito in una splendida cornice naturale tra rupi di roccia calcarea. Il luogo nacque grazie alla figura dell’eremita Romedio, da cui prende il nome.

COME RAGGIUNGERLO: si lascia l’auto in uno dei parcheggi nelle vicinanze del Museo Retico di Sanzeno e da qui si può scegliere se prendere la navetta che conduce fino al santuario (attiva durante i mesi estivi) o se percorrere il semplice e bellissimo sentiero scavato nella roccia, che io consiglio assolutamente.

QUANDO ANDARE: nonostante il sentiero sia perfettamente posto in sicurezza con un parapetto, durante il periodo invernale viene chiuso per pericolo di formazione ghiaccio quindi consiglio di verificare se è percorribile nelle stagioni a rischio.

ITINERARI NEI DINTORNI: la Val di Non offre senza dubbio molte opportunità per camminate estive, in base al grado di difficoltà che si intende affrontare. La vicinanza con la zona di Merano e della Val Venosta aumenta ancor più queste opportunità, con una ricca proposta di borghi e piccole città assolutamente da vedere. Ne ho parlato più approfonditamente nel mio post su Instagram, che vi invito a leggere per trarre spunto per le vostre vacanze.

BREVE DESCRIZIONE: Immerso in una vallata verdeggiante e silenziosa, il complesso architettonico è formato da più chiese e cappelle costruite sulla roccia, tra loro collegate da una ripida scalinata di 131 gradini. La cappella più antica dell’edificio risale all’XI secolo, seguita poi da altre tre piccole chiese, due cappelle e sette edicole della Passione. Ci sono varie leggende su San Romedio e la più nota è sicuramente quella legata alla figura di un orso: si narra che l’anziano eremita fosse diretto a Trento in groppa al suo cavallo per incontrare il vescovo. Durante il tragitto, i due si imbatterono in un orso che sbranò il cavallo ma che Romedio riuscì, in un secondo momento, a domare e cavalcare fino alla città di Trento. Alla base del santuario, è presente oggi un’area faunistica in cui vive proprio un esemplare di orso bruno.

forte di fenestrelle
ITALIA – PIEMONTE

Forte di Fenestrelle

Il “gigante armato” costruito nel 1727 come una lunga muraglia, costellata di varie opere fortificate, a difesa della Val Chisone contro le invasioni straniere.

DOVE SI TROVA: Il Forte di Fenestrelle è un complesso fortificato eretto a Fenestrelle, in Val Chisone (TO). Per le sue dimensioni e il suo sviluppo lungo tutto il fianco sinistro della valle, la fortezza è anche detta la grande muraglia piemontese. Dal 1999 è diventata il simbolo della Provincia di Torino e nel 2007 il World Monuments Fund l’ha inserita nella lista dei 100 siti storico-archeologici di rilevanza mondiale più a rischio.

QUANDO ANDARE: il Forte è aperto ai visitatori tutto l’anno, grazie all’Associazione Progetto San Carlo che ne cura il mantenimento e accompagna i visitatori nelle visite. Questa associazione di volontari appassionati e desiderosi di valorizzare questo immenso patrimonio, organizza diverse tipologie di visite, in base alla stagione dell’anno. Parliamo di una fortezza alpina, che in inverno è imbiancata dalla neve, pertanto vanno tenute in considerazione le condizioni atmosferiche del momento.

BREVE DESCRIZIONE: il Forte si sviluppa per 3 km lungo in crinale della montagna, con un dislivello di 600 mt. dal primo all’ultimo corpo di fabbrica. Siamo di fronte certamente ad un’opera fortificata unica nel suo genere, per struttura, dimensioni e fattezza. Costituita da molteplici corpi di fabbrica che si susseguono lungo il crinale del pendio, ciascuno con la propria funzione difensiva specifica, presenta una caratteristica peculiare, ovvero la presenza di una scala coperta: 4000 scalini protetti da muri spessi 2 metri che si snodano per più di 2 km. Il Forte rimase sempre una costruzione a scopo difensivo ma per alcuni periodi svolse anche la funzione di prigione di Stato.

ITINERARI NEI DINTORNI: la posizione geografica del Forte, situato nelle vicinanze di Torino, consente di inserire la visita di questo luogo in un qualsiasi itinerario nella città sabauda o nei suoi dintorni. Personalmente, ho visitato il Forte di Fenestrelle in rientro dalla Francia, attraverso il confine di Bardonecchia (traforo del Frejus), seguendo l’itinerario che ho descritto nell’articolo del blog dedicato ai castelli della Loira.

rocchetta mattei
ITALIA – EMILIA ROMAGNA

Rocchetta Mattei

Un gioiello architettonico con 160 anni di storia alle spalle, riconsegnato alla fruizione collettiva, dopo anni di abbandono e chiusura.

DOVE SI TROVA: Rocchetta Mattei è un castello edificato sulle rovine di un precedente edificio del XIII secolo, la Rocca di Savignano, nell’appennino bolognese, nel comune di Grizzana Morandi. Molte successive modifiche vennero apportate dal conte Cesare Mattei (dal quale prende anche il nome), che modificò la struttura del castello fino a renderla una fusione di stili, dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty.

QUANDO ANDARE: nessuna particolare indicazione in merito alla stagione più consigliata per la visita, la Rocchetta è aperta tutto l’anno ed è visitabile previa prenotazione sul sito ufficiale.

BREVE DESCRIZIONE: La Rocchetta è accessibile solamente con visite guidate, che permettono di comprenderne a pieno le peculiarità, la storia e le caratteristiche architettoniche. Inoltre, l’intrico di corridoi, scale e scalinate diventa molto più affascinante se si viene guidati da persone esperte, che raccontano aneddoti e storia della struttura. Tanti gli elementi del castello che rimandano ai più diversi stili architettonici, a partire dal Cortile dei Leoni che sembra teletrasportarci alla Alhambra di Granada, fino all’iconica Cappella. Questo spazio unisce elementi arabo islamici, come gli archi ispirati a quelli della Mezquita di Cordova, a quelli della tradizione architettonica italiana.

ITINERARI NEI DINTORNI: personalmente ho approfittato della giornata sui colli bolognesi per visitare, oltre alla Rocchetta, anche il borgo La Scola, eccezionale esempio di architettura medievale appenninica. Appena arrivati al borgo fortificato, l’impressione è quella di essersi rituffati nel Medioevo, in quello che probabilmente era nato come quartiere militare. Gli edifici e le torri addossate e integrate nel sistema difensivo e nella stessa natura orografica del luogo, faceva si che questo luogo fosse pressochè inespugnabile dai nemici.

sacra san michele fotoispirazione
ITALIA – PIEMONTE

Sacra di San Michele

Una bellissima abbazia che dalla cima del monte Pirchiriano domina l’intera Val di Susa fino a scorgere in lontananza la capitale piemontese.

DOVE SI TROVA: La Sacra di San Michele sorge a 40 km. circa da Torino, arroccata sulla cima del monte Pirchiriano, proprio all’imbocco della Val di Susa. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, si inserisce all’interno della via di pellegrinaggio che per 2000 km attraversa l’Europa da Mont Saint Michel, in Francia, e fino a Monte Sant’Angelo in Puglia.

QUANDO ANDARE: La Sacra è aperta alle visite tutto l’anno, con orari diversi in base alla stagione, ad eccezione del solo mese di gennaio, in cui è chiusa al pubblico. Essendo situata in zona montuosa, conviene sempre verificare l’accessibilità della strada di accesso che, in particolari condizioni meteo, potrebbe essere interdetta al passaggio per presenza di neve o ghiaccio. Per avere info dettagliate, consiglio di consultare il sito ufficiale.

BREVE DESCRIZIONE: La Sacra di San MIchele è un luogo ricco di storia, arte e religione. Dall’ingresso, alzando lo sguardo alla chiesa abbaziale, si ha immediatamente la percezione dello sviluppo verso l’alto dell’intero complesso. Chi infatti vuole raggiungere la chiesa abbaziale, deve affrontare la salita di ben 239 gradini. Il complesso è oggettivamente strabiliante e la vista che si gode dalle sue terrazze è mozzafiato, spaziando sull’intera Val di Susa, da Torino e fino al confine con la vicina Francia. Fondata poco prima dell’anno 1000, vive la sua stagione più florida a partire dal 1300 con i monaci benedettini che vi rimangono fino al 1629, anno in cui l’ordine benedettino di Chiusa ebbe fine, lasciando l’abbazia all’incuria per oltre duecento anni. Nel 1836 il Re Carlo Alberto di Savoia decide di collocarvi una congregazione religiosa per riportare agli antichi splendori la Chiesa piemontese e il suo casato.

ITINERARI NEI DINTORNI: la visita alla Sacra è stata per me una delle tappe di un viaggio itinerante attraverso il confine di Bardonecchia e fino alla Valle della Loira, seguendo il percorso descritto nell’articolo del blog dedicato. La vicinanza con Torino la rende comunque associabile ad un qualsiasi tour nei dintorni della capitale piemontese o delle residenze sabaude nei dintorni della stessa.

santa caterina del sasso
ITALIA-LOMBARDIA

Eremo S. Caterina del Sasso

Un eremo stupendamente conservato, abbarbicato su una parete rocciosa e con un panorama mozzafiato sul lago Maggiore.

DOVE SI TROVA: situato sulla sponda orientale del Lago Maggiore, in provincia di Varese, l’eremo di Santa Caterina del Sasso è un vero gioiello di architettura religiosa, meravigliosamente conservato e facilmente accessibile a tutti.

QUANDO ANDARE: l’Eremo è aperto tutti i giorni dell’anno ed accessibile in ogni stagione grazie al moderno ascensore che facilita la fruizione e la visita di questo luogo anche a chi ha difficoltà di deambulazione. Il piacevole sentiero in discesa, che parte proprio a fianco dalla biglietteria vicino all’area parcheggi, è adatto solamente a chi non si spaventa della pendenza (in discesa ma soprattutto poi in salita).

STORIA E LEGGENDE: Secondo la tradizione, l’Eremo fu fondato da un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi qui per condurre vita da eremita. Fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina , poi inglobata nell’attuale chiesa. Leggenda racconta che, ad inizio Settecento, cinque enormi massi “ballerini” precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Da qui il nome all’eremo, Santa Caterina del Sasso.

ITINERARI NEI DINTORNI: le sponde del lago Maggiore offrono moltissime attrazioni e un solo weekend non basterebbe per visitare tutto. Oltre alle bellissime isola Bella, isola Madre e isola dei Pescatori, raggiungibili con il battello da Stresa, sula sponda del lago corrispondente alla provincia di Varese si trova questo eremo e anche la bella Rocca di Angera, altra tappa da non perdere. Spostandosi poi sulla sponda di Verbania, ci attendono gli stupendi parchi di Villa Taranto e Villa Pallavicino. Imperdibile anche Vogogna, classificato come uno dei borghi più belli d’Italia, con il suo Castello Visconteo.

abbazia di follina
ITALIA-VENETO

Abbazia di Follina

L’abbazia cistercense di Santa Maria di Follina domina il piccolo borgo immerso nelle colline di Valdobbiadene ed è ora sede della parrocchia di Follina.

DOVE SI TROVA: L’abbazia sorge, come voleva la regola dell’Ordine Cistercense, vicino al passaggio di un corso d’acqua, tra il monte e la pianura. Il complesso monastico era un monastero cistercense, oggi parrocchia di Follina, tra le colline di Valdobbiadene (TV).

UN PO’ DI STORIA: Edificata sulla precedente struttura benedettina del XII secolo, l’attuale basilica è caratterizzata dalla tipica pianta a croce latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside a levante, proprio come prevedeva la simbologia cistercense. Con l’arrivo dei Cistercensi il monastero raggiunge l’apice di splendore e potere, soprattutto grazie al rapporto con la famiglia Da Camino, famosa nel territorio trevigiano. Dalla metà del XIV secolo iniziò però un periodo di decadenza, fino alla soppressione del monastero due secoli dopo. Lo splendido chiostro dell’abbazia, di età precedente al resto della struttura e perfettamente conservato, ha al centro la tradizionale fontana. Da ammirare le bellissime colonne tortili, binate, semplici o annodate, che presentano capitelli di variegato disegno e una molteplicità di fregi.

ITINERARI NEI DINTORNI: la zona di Valdobbiadene è famosissima per i vini e il prosecco DOC, pertanto la prima cosa da fare in questa zona è percorrere la famosa strada del prosecco, un percorso di 90 kilometri che attraversa un territorio ricco di attrazione storiche e culturali. Ovviamente è consigliatissimo fare anche una degustazione in una delle tantissime cantine vitivinicole della zona. Altre mete culturali suggestive da non perdere nei dintorni sono Castelbrando a Cison di Valmarino e il Mulinetto della Croda a Refrontolo. A poca distanza si incontra anche la bella cittadina di Conegliano, che certamente vale una sosta e una visita.

abbazia novacella
ITALIA – TRENTINO ALTO ADIGE

Abbazia di Novacella

Risalente alla prima metà del XII Secolo, è una delle più importanti abbazia dell’arco alpino e dell’intero Nord Italia, comprendente edifici religiosi e civili di gran pregio.

DOVE SI TROVA: Ci troviamo in Valle Isarco, poco conosciuta ma in realtà corrispondente alla zona che ospita località rinomate come Bressanone e Vipiteno, nel cuore del Trentino Alto Adige, in direzione del Brennero.

UN PO’ DI STORIA: la nascita dell’abbazia è datata 1142 per volere del Vescovo di Bressanone, a cui segue una bolla papale che ne sancisce il riconoscimento ufficiale l’anno successivo. La struttura originaria del primo complesso abbaziale va perduta purtroppo nell’incendio del 1190 ma l’abbazia riprende successivamente a crescere con l’incorporazione di varie parrocchie dei dintorni. La propria competenza pastorale arriva persino al Tirolo Orientale con l’affidamento di una parrocchia tirolese da parte dei vescovi di Salisburgo. Il Quattrocento è il momento di massima fioritura per l’abbazia, quando lo stile tardogotico impreziosisce la chiesa e gli altri ambienti circostanti. Nel 1630 inizia la storia vitivinicola del complesso, con l’acquisizione di alcuni vigneti a sud-ovest di Bolzano e nel 1775 viene creata quella che è considerata il capolavoro assoluto del complesso, ovvero la biblioteca. L’annessione del Tirolo al Regno di Baviera sancisce la chiusura di tutte le abbazie, compresa Novacella, che vivrà dunque anni di abbandono e saccheggi per rinascere poi lentamente dal 1816 in poi, soprattutto come luogo di cultura e di formazione.

ITINERARI NEI DINTORNI: l’Alto Adige è un luogo meraviglioso che unisce città dal fascino romantico a panorami mozzafiato, tra laghi, vallate e cime dalla bellezza impareggiabile. La visita a questa Abbazia è stata la prima tappa di un weekend di relax che ha incluso la visita ai borghi di Chiusa e Castelrotto per poi spostarsi a Soprabolzano e vivere l’esperienza di salire sul Trenino del Renon per raggiungere le celebri piramidi di sabbia. Ti racconto nei dettagli tutto l’itinerario all’interno dell’articolo ad hoc pubblicato sulla pagina dedicata al Trentino Alto Adige del mio blog. Troverai anche spunto per molti altri weekend in questa stupenda regione.

fotoispirazione subiaco
ITALIA-LAZIO

Santuario del Sacro Speco

Un Santuario arroccato sulla parete rocciosa, che ha il compito di custodire la grotta in cui il giovane Benedetto da Norcia avrebbe vissuta una parte della sua vita eremitica.

DOVE SI TROVA: siamo a Subiaco (RM), precisamente sul Monte Taleo, dove il monastero si posiziona quasi incastonato come una gemma preziosa che pone il visitatore di fronte alla coraggiosa scelta spirituale eremitica del giovane Benedetto da Norcia.

QUANDO ANDARE: il Santuario è aperto tutti i giorni dell’anno con orari differenziati in base alla stagione estiva o invernale, per ovvi motivi di luminosità. La strada per raggiungerlo, pur essendo asfaltata, è una strada di montagna dunque con curve e tornanti che richiedono attenzione e prudenza.

UN PO’ DI STORIA: la visita al Santuario è gratuita e accompagnata da guide esperte, che ti chiederanno al termine dell’accuratissima spiegazione unicamente un’offerta simbolica (facoltativa) per il mantenimento di questo meraviglioso luogo di arte e spiritualità. Il Santuario custodisce da quasi 1000 anni la grotta in cui il giovane Benedetto avrebbe trascorso un periodo di vita eremitica. La grotta divenne già nel VI secolo un luogo di pellegrinaggio e di culto e a partire dal XI secolo la struttura si ampliò architettonicamente fino a diventare la meraviglia che possiamo ammirare oggi. Due chiese sovrapposte e innumerevoli cappelline che seguono la forma e la conformazione della roccia in cui sono sapientemente scavate, con affreschi straordinari per qualità e conservazione. Oltre a scene della vita di Cristo e della Madonna, vi sono ovviamente le storie della vita di San Benedetto da Norcia.

ITINERARI NEI DINTORNI: la vicinanza alla capitale rende questo luogo facilmente raggiungibile anche per una gita in giornata o nell’ambito di un itinerario nella Tuscia viterbese, come ho fatto io. Nell’articolo dedicato al mio itinerario tra la Tuscia e i borghi de l’Aquila troverai tutti i miei consigli e moltissime informazioni tecniche per visitare questo e molti altri luoghi incantevoli della zona.

fotoispirazione angera
ITALIA – LOMBARDIA

Rocca di Angera

In posizione strategica per il controllo dei traffici, la Rocca è per secoli simbolo e dimora della famiglia Visconti e poi Borromeo, che la possiede tutt’oggi.

DOVE SI TROVA: la Rocca occupa l’estremità meridionale del Lago Maggiore, in provincia di Varese, in posizione scenografica e panoramica rispetto al lago, sul quale ha sempre avuto ruolo di controllo dei traffici proprio per la favorevole posizione geografica.

QUANDO ANDARE: la Rocca chiude da novembre a marzo per la pausa invernale, consiglio dunque di verificare sul sito ufficiale eventuali aperture e relativi orari. La primavera è certamente la stagione più consigliata per visitarla, per godere al massimo anche del bel giardino della rocca e del suo romantico affaccio sul lago.

UN PO’ DI STORIA: le vicende storiche della Rocca sono legate alla famiglia Visconti e alla battaglia di Desio del 1277, descritta e raccontata sugli affreschi della Sala della Giustizia. Con i Visconti la Rocca viene ampliata e impreziosita fino alla metà del 1400 quando passa di proprietà ai Borromeo, attuali proprietari. Nei secoli si alternarono periodo di decadenza e abbandono a periodi di restauro e recupero della struttura, arrivando poi al Seicento quando vengono chiamati importanti e rinomati pittori dell’epoca ad affrescare le sale interne, con l’intendo di celebrare l’antichità e la potenza del casato dei Borromeo. Ancora oggi la principessa Borromeo si impegna a mantenere e conservare in perfetto stato l’intera struttura e i suoi affreschi interni, così come il suo antenato Vitaliano Borromeo era solito affermare “La passione per il bello e l’innovazione culturale è l’impegno verso le generazioni future”.

ITINERARI NEI DINTORNI: consiglio di inserire la rocca all’interno di un itinerario che includa anche la visita alla vicina Santa Caterina del Sasso. A poca distanza si trova poi Stresa con il suo famoso affaccio sulle isole Borromee e i loro stupendi giardini. O ancora, spostandosi verso la sponda piemontese del lago, Villa Taranto è un altro gioiellino da visitare assolutamente.

castel beseno
ITALIA – TRENTINO ALTRO ADIGE

Castel Beseno

Trovandosi in posizione strategica per il controllo dei traffici tra l’Impero Germanico e la penisola italiana, il castello ha assunto nei secoli importanza enorme.

DOVE SI TROVA: impossibile non notarlo percorrendo l’Autostrada del Brennero! La sua mole imponente attrae l’attenzione del passante, trovandosi sulla sommità dell’omonimo dosso e stagliandosi elegante e poderoso a controllo della Vallagarina, all’altezza di Trento.

UN PO’ DI STORIA: Prime notizie del castello risalgono al 1171, quando a Carbonio de Beseno viene affidata dal vescovo Adelpreto la collina di Beseno, punto nevralgico a sud di Trento.
Agli inizi del XIII secolo la famiglia Beseno oramai in decadenza viene sostituita da quella dei Castelbarco, il cui potere è in rapida ascesa e ne acquisiscono in toto le proprietà, detenendole per un secolo e mezzo.
Dal 1470 il maniero passa alla potente e prestigiosa famiglia tirolese dei Trapp, il cui dominio durerà fino al 1972: il complesso feudale subirà in questo lungo periodo molte modifiche e le originali forme gotiche vengono sostituite da fattezze più adeguate al nuovo gusto rinascimentale, fino a raggiungere la fisionomia odierna.
Proprio in virtù della collocazione privilegiata e strategica sulla valle, il castello è protagonista di numerosi fatti d’arme che segnano la storia trentina tra XIX e XX secolo: dagli scontri tra i rivoluzionari francesi e gli austriaci fino alle più recenti guerre mondiali.

ITINERARI NEI DINTORNI: Castel Beseno appartiene al circuito dei Castelli Trentini assieme agli altri bellissimi Castel Caldes, Castel Thun, Castello di Stenico e Buonconsiglio. Con un unico biglietto cumulativo è dunque possibile visitarli tutti ad un prezzo molto conveniente, idea che costituisce già di per sè un ottimo itinerario per un weekend. E’ poi possibile associare anche la visita della graziosa cittadina di Trento e del Castello di Avio (bene protetto dal FAI). Castel Beseno si presta inoltre come tappa intermedia perfetta per raggiungere altre destinazioni del vicino Alto Adige: se cerchi qualche itinerario specifico, consulta la pagina dedicata alla regione Trentino Alto Adige sul mio blog.

castel coira fotoispirazione
ITALIA-TRENTINO ALTO ADIGE

Castel Coira

DOVE SI TROVA: situato a Sluderno (BZ), in Val Venosta, a pochi kilometri dal piccolo borgo di Glorenza, questo castello è ancora oggi proprietà e residenza privata dei Conti Trapp, che ne sono i proprietari addirittura dal XVI secolo.

QUANDO ANDARE: il Castello è accessibile solamente con visita guidata ed è aperto al pubblico da marzo a ottobre. Durante la stagione autunnale, la vite americana che si inerpica sulle pareti della cinta muraria e dell’edificio abitativo creano uno spettacolo di toni del rosso davvero indimenticabile!

UN PO’ DI STORIA: il Castello venne originariamente costruito nel 1259, prima come fortezza militare ed evolvendo poi nei secoli come elegante residenza rinascimentale. Inizialmente di proprietà della dinastia dei Mazia, passa alla famiglia Trapp quando nel 1504 Gaudenz di Mazia muore senza eredi, avendo pochi giorni prima lasciato tutto in eredità ai figli della sorella, vedova del defunto Conte Giacomo IV Trapp. E’ proprio con la dinastia Trapp che il castello subisce nei secoli a venire le modifiche più importanti e gli ampiamenti più estesi, assumendo più o meno l’aspetto attuale. L’armeria di Castel Coira è la più ampia collezione privata al mondo di armature e gode di fama mondiale: in nessun altro luogo al mondo troverete una collezione così ampia interamente appartenente alla medesima dinastia. Quest’ultime vengono conservate e mantenute nelle migliori condizioni possibili e sono un vero patrimonio di incomparabile valore artistico.

ITINERARI NEI DINTORNI: il castello è visibile direttamente dalla Statale della Val Venosta che attraversa l’omonima valle da Merano e fino al Passo di Resia, passando per il celebre lago con il campanile sommerso e innumerevoli altri centri ed attrazioni turistiche come Glorenza, l’Abbazia Monte Maria e altri piccoli borghi di montagna. In questa zona, nel periodo autunnale, consiglio di percorrere anche una delle numerose passeggiate lungo i Sentieri delle Rogge. Per ulteriori informazioni su questo itinerario, puoi leggere il blogpost dedicato che ho pubblicato alla sezione Trentino Alto Adige.