Ormai mi sto appassionando ai viaggi in treno e questa settimana ti racconto la mia esperienza sul trenino storico della Ferrovia Vigezzina – Centovalli, che da Domodossola in appena 2 ore ci porta alla bella Locarno, la “capitale” del Canton Ticino adagiata sulla sponda nord del Lago di Garda.
Quello che faremo è un viaggio che vanta 100 anni di storia, godendoci il panorama che scorre lento fuori dal finestrino. Attraverseremo dolci vallate, tranquilli altopiani, bellissimi ponti ad arco che sembrano antichi acquedotti romani, piccoli paesini e borghi pittoreschi.
Pronti? Partiamo!
Indice dei contenuti
- Il Treno del foliage
- Ferrovia Vigezzina-Centovalli: la storia
- Ferrovia Vigezzina-Centovalli: il percorso
- Perché si chiama “Valle dei Pittori”
- Locarno cosa vedere in inverno
- Santa Maria Maggiore cosa vedere
Il Treno del foliage
Si, hai capito bene: questo treno è il famoso “treno del foliage” che nei mesi di ottobre e novembre è giustamente preso d’assalto da turisti, fotografi e appassionati, che vogliono godersi lo spettacolo dei colori autunnali che dipinge magicamente queste vallate.
Ovviamente a marzo il foliage non si vede ma, complice l’inverno particolarmente mite, ho potuto vedere in molti punti del tragitto immense distese di sottobosco, diventato uno sterminato cuscino di foglie di ogni tonalità di arancione e marrone.
Penso che ad ottobre e novembre sia davvero un’esperienza favolosa e spero di riuscire quest’anno ad acquistare in tempo i biglietti per salirci e godermi lo spettacolo!
Tutti gli orari dei treni e l’acquisto online dei biglietti (con prenotazione del posto a sedere) sono disponibili sul sito ufficiale della Ferrovia Vigezzina-Centovalli.
Ferrovia Vigezzina-Centovalli: la storia
Nel 2023 la Ferrovia Vigezzina ha compito 100 anni: erano i primi decenni del 1900 quando il sindaco di Locarno, convinto che il progresso e lo sviluppo economico delle valli fosse imprescindibile da una buona rete di collegamento e dalle vie di comunicazione, ed espresse la volontà di creare una nuova linea ferroviaria che unisse Locarno con Domodossola, attraversando le Centovalli e la Valle Vigezzo appunto.
Un comitato italo – svizzero si formò in tempi rapidi e si giunse ad un accordo per un progetto unico, che avrebbe portato l’intera regione ad uscire lentamente dall’isolamento e ad un certo benessere economico.
Il 25 novembre 1923 la ferrovia viene inaugurata ed ampio spazio gli viene riservato sulle testate giornalistiche, essendo un vero capolavoro di ingegneria civile dell’epoca, che ancora oggi si inserisce in maniera impeccabile e rispettosa nel paesaggio naturale circostante.
Grazie alla tecnologia a scartamento ridotto, i treni viaggiano a velocità limitata e attraversano lentamente le vallate e gli altipiani, donando un tocco di romanticismo ed eleganza all’avanzare di questo “serpentone di ferro” bianco-blu.
Ferrovia Vigezzina-Centovalli: il percorso
La tratta è quella compresa tra Domodossola e Locarno passando per i paesini della Val d’Ossola, la Val Vigezzo e infine, in territorio ticinese, la Centovalli, fino ad arrivare a Locarno, elegante cittadina sul Lago Maggiore.
Il mio consiglio è di sedersi sul lato destro in direzione Locarno e poi sul lato sinistro in direzione Domodossola perché da qui vedrai il panorama migliore.
Lungo il percorso i borghi da scoprire sono moltissimi: io ho scelto di fare una sosta a Santa Maria Maggiore, a circa 40 minuti da Domodossola, un bel borgo con le case dipinte, punto più alto della linea ferroviaria.
Per scoprire perché ho scelto proprio questa fermata, continua a leggere il paragrafo dedicato.
Perché si chiama “Valle dei Pittori”
La Valle Vigezzo è una valle tipicamente alpina di origine glaciale, collegamento naturale verso il Canton Ticino, in Svizzera. Una valle tranquilla, silenziosa e accogliente che continua a stupire i suoi visitatori per le bellezze naturalistiche e le pregevoli testimonianze culturali.
La denominazione “Valle dei Pittori” deriva dalla policromia dei suoi colori, diversa in ogni stagione dell’anno, che rende il paesaggio suggestivo ed incantevole e ha appunto ispirato da sempre artisti locali e non.
Locarno cosa vedere in inverno
Locarno è un’elegante cittadina adagiata sulla sponda nord del Lago Maggiore, circondata dalle montagne e come ogni cittadina lacustre ha un clima decisamente mitigato dalla presenza del lago. Io ho un debole per l’atmosfera magica di questi luoghi, ci percepisco un mix di malinconia e romanticismo che non so ben spiegare ma sta di fatto che li adoro e rimarrei ore a passeggiare sul lungolago ad osservare le barche a vela ancorate, che oscillano pazienti in attesa del ritorno della bella stagione per riprendere la navigazione.
La visita di Locarno inizia nella colorata Piazza Grande, punto di accesso alla città vecchia con i suoi vicoletti e strette viuzze.
Ma il vero gioiello della città è la terrazza panoramica naturale che si trova in corrispondenza del Santuario della Madonna del Sasso: fin dalla salita in funicolare (altra opera ingegneristica di altissimo livello, molto affascinante con le sue carrozze d’epoca del 1958) lo spettacolo che si apre di fronte ai nostri occhi è notevole e spazia sulle acque tranquille del lago, protette dalle cime innevate delle montagne del Ticino.
Un ottimo spot per foto e video in totale tranquillità, con un panorama pazzesco di fronte a noi.
Santa Maria Maggiore cosa vedere
Il pittoresco borgo di Santa Maria Maggiore accoglie il visitatore con i suoi edifici dalle facciate dipinte e ospita alcune strutture museali molto interessanti, che celebrano le tradizioni e la storia locale, come il Museo degli Spazzacamini e la Casa del Profumo.
Il Museo degli Spazzacamini è senza dubbio quello più caratteristico: all’interno degli spazi museali si racconta la storia di questo antico mestiere che ancora oggi viene celebrato e ricordato con il Raduno internazionale degli spazzacamini, evento di enorme importanza e grandissimo richiamo.
La mostra è dedicata principalmente alla triste storia dei Rusca, bambini che venivano venduti dalle loro famiglie (in condizioni di povertà quasi assoluta) perché adatti a calarsi negli stretti camini.
Il percorso espositivo, ricco di stimoli acustici e sensoriali, accompagna il visitatore in un viaggio nella storia di questo antico mestiere e custodisce oggetti, attrezzi di lavoro, abiti, immagini e doni che gli spazzacamini, provenienti da ogni parte del mondo, portano a Santa Maria Maggiore in occasione del raduno annuale.
Se ti è piaciuto questo articolo, vieni a leggere i post ed a vedere i reel su Instagram, che riguardano proprio questa esperienza. E non dimenticare di visitare la sezione Destinazioni e Itinerari del blog, se cerchi ispirazioni per i tuoi prossimi viaggi.
Ci vediamo in giro per il mondo!