La prima volta che ho percorso la Val Venosta in auto sono rimasta ammutolita dalla bellezza e dalla sinuosità di questa panoramica Strada Statale, che serpeggia sul fondo della valle in direzione del confine di stato, tra ampie distese verdi, alpeggi, abbazie, borghi medievali e castelli.
Era l’estate del 2022 e da allora ho coltivato il sogno di visitarla e di raccontarne la bellezza. Spero di riuscirci con questo articolo!
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3 giorni in Val Venosta
Premessa doverosa: 3 giorni non bastano affatto! Se non altro per il fatto che la montagna regala suggestioni diverse in ciascuna delle 4 stagioni dell’anno, esperienze che da sole varrebbero il viaggio anche solo per un giorno!
In questo blogpost ti propongo un itinerario di 3 giorni in Val Venosta in autunno, così come ho avuto modo di farlo io, suggerendoti però di tornarci anche in estate o in inverno, per scoprirne altre meraviglie (alcune te le indicherò strada facendo).
Val Venosta dove si trova
Prima di tutto, inquadriamo geograficamente questa vallata, che ha inizio appena superata la città di Merano e termina in corrispondenza del Passo Resia. È una delle 4 valli principali dell’Alto Adige e ai suoi lati si ne aprono altrettante e bellissime, come l’affascinante Val Senales, luogo che mi incuriosisce non poco e che non escludo possa essere una delle prossime mete di esplorazione.
Lungo la Statale della Val Venosta si incontrano tutti i principali paesi, uno dopo l’altro, da Lagundo a Laces, proseguendo per Malles e Glorenza e fino a Curon Venosta dove si trova il lago di Resia, con il suo famoso campanile sommerso.
L’intera valle è attraversata dalla linea ferroviaria e dalla pista ciclabile che conduce fino a Merano; pertanto, è possibile godersi questo luogo meraviglioso anche in sella alla bici o a bordo del trenino della Val Venosta, gratuito per i possessori di Venosta Card, inclusa nel prezzo del soggiorno nelle strutture ricettive aderenti all’iniziativa.
Val Venosta cosa vedere: itinerario di 3 giorni
Io ho scelto di inserire nel mio itinerario una parte culturale, con visita a castelli, abbazie e borghi, e una parte naturalistica perché da molto tempo ero incuriosita dai celebri “sentieri delle rogge”, che in effetti sono stati una vera rivelazione.
Ce ne sono moltissimi in tutta la Val Venosta e qui sono una vera attrazione: camminare lungo gli antichi canali d’acqua utilizzati secoli fa dai contadini per irrigare i campi è un’esperienza rilassante e consente di apprendere anche la storia più antica di questa vallata.
La Val Venosta gode infatti di un clima secco e di scarse precipitazioni, soffrendo dunque anche di periodi di siccità. Questa particolare condizione meteorologica giustificò la creazione nel passato di questi canali d’irrigazione, chiamati in tedesco “Waalwege”, per consentire ai guardiani delle rogge di controllare il regolare flusso delle acque necessarie per le coltivazioni.
Val Venosta giorno 1
Parto da Padova di buon’ora, consapevole che ci vorranno almeno 3 ore per raggiungere il punto di partenza dell’Algunder Waalweg, ovvero il sentiero della roggia di Lagundo.
La passeggiata è semplice e completamente baciata dal sole, quindi, risulta molto piacevole anche nelle prime giornate di freddo autunnale pungente.
Io ho scelto di percorrere la Algunder Waalweg partendo da Tirolo, un piccolo paese appena sopra Merano, effettuando un giro ad anello di circa 10 km percorsi in circa 4 ore (incluse le innumerevoli soste fotografiche).
Parcheggio in centro paese e imbocco Via Gnaid, costeggiando il minigolf (sentiero 8) e seguendo le indicazioni che in circa 30 minuti mi conducono all’imbocco della Waalweg, in corrispondenza di un ponte di funi sospeso.
La vista è meravigliosa e ci si lascia alle spalle il bellissimo Castel Tirolo che incontreremo di nuovo al ritorno. Proseguo fino alla fine del sentiero per poi fare dietrofront e ripercorrere il medesimo sentiero fino al ponticello sul Rio Grabbach.
Qui devio verso sinistra (sentiero 25) e seguo le indicazioni per San Pietro/Castel Tirolo (sentiero 29), che mi riportano al punto di partenza in centro paese, passando prima per l’affascinante castello (sentiero 26), chiuso in questo momento dell’anno ma che ho visitato qualche anno fa in estate e che ti stra-consiglio!
Locale consigliato per cena a Tirolo: Restaurant Patriarch, bella atmosfera tipica tirolese all’interno, con vista meravigliosa sulla conca meranese. Buoni sia i primi che squisita la carne.
Val Venosta giorno 2
Secondo giorno dedicato alle visite culturali, iniziando dall’Abbazia di Monte Maria (Marienberg) e proseguendo con Castel Coira.
Ti do il mio parere sincero: l’abbazia è meravigliosa (vista da lontano) per la sua posizione dominante sulla vallata e per i suoi muri bianchissimi che contrastano con il verde tutt’intorno ma per il resto è deludente.
È l’abbazia più alta d’Europa e questo ti può far intuire quanto la sua posizione sia spettacolare ma è purtroppo accessibile solo con visita guidata, a mio parere ad orari ed in giorni “poco funzionali” e quindi mi è sembrato un luogo freddo, sterile e poco accogliente.
Castel Coira invece è stupendo! Posso sicuramente inserirlo tra i castelli più belli che io abbia visto in Italia e all’estero, grazie anche alla nostra guida, appassionatissima della storia e delle curiosità di questo edificio. Quando hai la fortuna di avere una Guida così, non puoi che rimanere ancora più ammaliato da un luogo già di per sé meraviglioso.
Concludiamo la giornata con una passeggiata a Glorenza, il borgo più piccolo dell’Altro Adige, molto elegante e decisamente “coccolo”.
Tappa aggiuntiva che puoi eventualmente considerare è il celebre e super instagrammabile Lago di Resia con il suo campanile sommerso: io non ci sono tornata durante questo weekend perché lo avevo visitato un paio di anni prima in estate ma è senza dubbio una tappa da inserire nell’itinerario.
Locale consigliato per cena: Restaurant Pizzeria Zum Adler a Naturno, buonissimi i taglieri di affettati e squisiti i canederli
Val Venosta giorno 3
Terzo giorno dedicato al sentiero delle rogge più lungo dell’intera Val Venosta, ovvero la Marlinger Waalweg, il sentiero della roggia di Marlengo.
Il percorso di sola andata è di circa 12 km quindi tieni conto di avere a disposizione tutta la giornata per tornare al punto di partenza, ovvero dove lascerai la tua auto.
Anche questo percorso è molto panoramico, molto facile e adatto a tutti: inoltre è intervallato da moltissimi punti ristoro che consentono di trascorrere qualche ora all’aria aperta mangiando qualche stuzzichino o sorseggiando una buona birra (la fabbrica delle Forst è a pochissima distanza, nel fondovalle!)
Il sentiero inizia in corrispondenza della diga del paese di Tel, dove puoi trovare anche parcheggio per l’auto, e termina in corrispondenza dell’abitato di Lana ma ovviamente puoi scegliere di fermarti in qualsiasi momento in base alle tue esigenze.
Che tu percorra l’intero sentiero o solo una parte, la meraviglia dei panorami attorno è invariata, con sguardi ampissimi su tutta la conca meranese e sul gruppo dell’Ortles.
E così con gli occhi pieni della meraviglia che come sempre l’Alto Adige riesce a regalarmi, si conclude questo mio weekend alla scoperta della Val Venosta.
Se hai amato questo itinerario e vuoi conoscerne altri, ti consiglio di consultare la sezione Trentino-Alto Adige. E se ancora non lo fai, seguimi anche su Instagram dove ogni settimana condivido le mie avventure in tempo reale.
Ci vediamo in giro per il mondo!