La Via delle Valli nel Delta del Po

La Via delle Valli nel Delta del Po

Quello che sto per raccontarti è uno degli itinerari più belli che la mia regione, il Veneto, ha da offrire: percorrere la Via delle Valli, all’interno del parco del Delta del Po, è un’esperienza che ti consiglio di vivere almeno una volta nella vita perché è davvero qualcosa di indimenticabile.

Scrivere questo blogpost non poteva essere più semplice: nonostante siano passati 5 anni da allora, i ricordi sono ancora vivissimi e si nutrono di emozioni che quei territori mi hanno suscitato. Il tramonto che ho ammirato durante questo tour è uno dei più belli che abbia mai visto! Una fotografia impressa nella memoria che difficilmente si può dimenticare.

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Il Parco del Delta del Po

Per quale motivo ti dico che questo ambiente è “unico al mondo”? Perchè ha una storia che risale a milioni di anni fa, quando il mare Adriatico si allontanò da Alpi e Appennini e venne a formarsi la Pianura Padana, solcata dal grande fiume Po.

La conformazione della zona cambiò più volte nei periodi successivi, poiché il fiume cambiava costantemente il suo corso, aprendo nuove diramazione e dando pian piano vita al suo apparato deltizio paludoso che è conosciuto appunto come Delta del Po.

Le bonifiche si susseguirono nei secoli, a partire dall’anno Mille e fino ad inizio 1600 quando venne realizzato il canale artificiale di Taglio di Porto Viro che diede inizio allo sviluppo del Delta così come è a noi visibile oggi. Questi territori vengono coltivati a risaie ma sono instabili, spesso soggetti a piene ed allagamenti e dunque poco antropizzati ed abitati.

Con l’Unità d’Italia, grazie ad una legge che diede notevoli finanziamenti statali ai Consorzi di Bonifica, iniziarono le grandi opere di bonifica. Attualmente il Delta del Po è completamente al di sotto del livello del mare, ad eccezione ovviamente degli argini, su cui in alcuni casi si può addirittura transitare. E’ questo il caso delle Via delle Valli.

Capisci dunque perché dico che stai per vivere un’esperienza UNICA nel suo genere?

La Via delle Valli: come percorrerla e cosa vedere

La Via delle Valli si imbocca percorrendo la più conosciuta Via Rosolina Mare, ovvero la strada che dalla statale SS309 “Romea” porta alle frazioni di Rosapineta e Rosolina Mare. La riconoscerai facilmente perché è indicata con un cartello a sfondo bianco con un logo stilizzato in blu e verde del Delta Veneto del Po e una freccia ben visibile che vi indicherà di svoltare a destra.

La strada è percorribile tranquillamente in auto ma io posso dirti che percorrerla in moto è proprio l’ideale, per godersi a pieno il panorama intorno e la sensazione di pace e libertà di questi luoghi.

Da qui in poi, infatti, per parecchi chilometri avrai l’acqua della laguna alla tua destra e alla tua sinistra, ti godrai la vegetazione verdeggiante e i casoni veneti, architetture tipiche della zona.

Una volta arrivati a Cason Moceniga, segui le indicazioni per Rosolina perché è necessario per qualche chilometro reimmettersi sulla SS309, per oltrepassare il ramo del Po di Levante (non ci sono altri ponti per attraversarlo). Superato il ramo del Po, esci di nuovo dalla statale, seguendo le indicazioni per Cà Cappello e poi per Porto Levante, dove la Via delle Valli riprende il suo percorso fino a Cà Venier.

Da qui è possibile attraversare un altro ramo del Po, il Po di Venezia e dirigersi verso Tolle e seguire poi la strada fino a Scardovari (con la sua celebre Sacca, di cui ti parlerò tra poco), proseguendo poi per Cà Mello. In questa zona si incontrano anche alcune spiagge come quella di Bacucco e Barricata, ottima idea per un pranzo in riva al mare e qualche ora di relax al sole.

La strada prosegue, super panoramica e con vista sulla laguna, fino a Santa Giulia dove si attraversa il Po di Donzella (l’ennesimo ramo del Po che incontri lungo il tuo itinerario) grazie ad una costruzione incredibile quanto particolare, un “ponte di barche”.

Si tratta di una serie di barche accostate simmetricamente l’una all’altra, in modo da risultare come una superficie galleggiante su cui fissare una passerella in grado di reggere il passaggio dei mezzi motorizzati. É una delle testimonianze della storia del Delta del Po, quando il fiume era la principale arteria fluviale italiana. Il ponte di barche è un’opera di grande efficacia che permetteva il commercio e la comunicazione tra le sponde del fiume senza necessità di costruzioni fisse.

Siamo oramai arrivati in territorio ferrarese ma completiamo il tour ad anello dirigendoci verso Goro, dove un altro ponte di barche ci attende per le ultime foto di rito, per poi reimmetterci sulla statale SS309 Romea all’altezza di Bosco Mesola.

Il tramonto alla sacca di Scardovari

La Sacca degli Scardovari è uno dei punti più caratteristici del Delta del Po: siamo di fronte ad un ampio bacino caratterizzato dalla presenza delle tipiche cavàne dei pescatori, cioè delle case costruite e sospese sull’acqua come palafitte, un ambiente lagunare che ben si presta all’acquacoltura  e dunque alla produzione di cozze, vongole e ostriche.

Ti consiglio di venire qui ad ammirare il tramonto, indimenticabile! Stupendo il sole che si tuffa sul mare con i profili neri delle cavàne dei pescatori all’orizzonte, un vero paradiso per gli amanti della fotografia.

Noleggiare la bici all’oasi di Ca’ Mello

Altra esperienza che consiglio di fare qui sul Delta è quella di noleggiare la bici presso il punto ristoro all’ingresso dell’Oasi di Cà Mello per andare alla scoperta di quest’area protetta, custode della storia del Delta del Po.

Oggi è possibile scoprirne i segreti esplorando a piedi o in bicicletta i sentieri, ascoltando i suoni della natura e godendosi i rilassanti scenari, vivendo in prima persona gli aspetti rurali del territorio del delta.

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