Sai cosa si intende per “barocco siciliano”? In questo articolo ti presento un breve itinerario nella Sicilia sud orientale (da fare in 4 giorni almeno) che ti accompagnerà proprio alla scoperta dei borghi e delle città più famose per questo stile architettonico, passando per l’oasi faunistica della Riserva di Vendicari, dove godersi un po’ di vita da spiaggia e il vicino borgo marinaro di Marzamemi.
Indice dei contenuti
- Visitare Ragusa Ibla, Scicli e Modica
- Il borgo di Marzamemi e la spiaggia di San Lorenzo
- Alla scoperta della riserva di Vendicari
- Tappa alla cittadina di Noto
- Un giorno a Siracusa
Visitare Ragusa Ibla, Scicli e Modica
Noleggiata l’auto all’aeroporto, punto immediatamente a sud e mi dirigo verso Ragusa Ibla, che sarà la prima tappa del mio itinerario nella Sicilia sud orientale.
Ragusa Ibla è il nucleo antico della cittadina di Ragusa, l’emblema per eccellenza del barocco siciliano, città dichiarata Patrimonio Unesco per i tesori architettonici che nasconde. Assieme ad altri centri della Val di Noto, è considerata la “rappresentante del culmine e della fioritura finale dell’arte barocca in Europa”.
L’antico centro storico, in posizione dominante su una collina, accoglie in visitatore con un continuo saliscendi di vicoli e scalinate, oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi nobiliari. Siediti in uno dei ristorantini di Piazza Duomo, di fronte alla maestosa Chiesa di San Giorgio e goditi del tempo per gustarti una bibita fresca o una granita.
La mia tappa successiva è Scicli, altra perla del barocco siciliano, resa ancor più famosa dalle molte scene della fiction “il commissario Montalbano” qui girate. Al Municipio sono state ambientate le scene del commissariato di Vigata, la località immaginaria nata dalla penna dello scrittore Andrea Camilleri.
E infine mi sposto a Modica, il cui nome rimanda ovviamente al buonissimo cioccolato, per il quale la cittadina è famosa in tutto il mondo. Il centro è un susseguirsi di eleganti scalinate, portici, palazzi signorili e chiese barocche ma ti consiglio soprattutto di recarti di sera al Belvedere di San Benedetto, dal quale ci si gode una vista stupenda sul centro città illuminato, con il Duomo di San Giorgio che domina la scena in maniera spettacolare.
Il borgo di Marzamemi e la spiaggia di San Lorenzo
Se ora mi chiedessi qual è il posto della Sicilia che più amo, credo risponderei Marzamemi senza indugio. Avevo delle aspettative altissime rispetto a questo piccolo borgo marinaro e altrettanta paura di rimanerne delusa, magari perché troppo affollato o troppo poco “caratteristico”.
Forse complice la stagione (ci sono andata ad ottobre inoltrato), Marzamemi mi ha invece incantata e non è difficile capirne il motivo, semplicemente scorrendo le foto.
Marzamemi sorge interamente sul mare e la sua storia è fortemente legata alla sua tonnara, costruita dagli Arabi intorno all’anno Mille. Ma è la piazza principale quella che maggiormente lascia di stucco, con i localini che vi si affacciano, i tavolini e le sedie colorati, vasi e anfore con cactus e piante grasse ovunque creano scenari da cartolina. Ti consiglio di prenderti del tempo per sorseggiare semplicemente una bibita fresca in uno di questi localini e goderti il lento scorrere del tempo in questo angolino caratteristico di Sicilia.
Tappa successiva è poi una sosta alla spiaggia di San Lorenzo, sabbia fina e mare stupendo: peccato che sia ottobre inoltrato e non sia dunque il caso di avventurarsi a fare il bagno.
Alla scoperta della riserva di Vendicari
Ho dedicato una giornata intera alla riserva di Vendicari, per godermi una delle sue spiagge più famose, Calamosche, ma anche per visitare la tonnara presente all’interno dell’oasi faunistica.
Occorre precisare che alla riserva non ci sono spiagge attrezzate, non troverai bar ne’ locali ne’ tantomeno strade asfaltate. La riserva è un posto ancora incontaminato dove godersi un vero paradiso naturalistico, anche se ciò significa trovarsi in un luogo in cui è un po’ complicato muoversi ed orientarsi.
Inoltre, nonostante fosse già ottobre, il caldo ancora si faceva ben sentire quindi consiglio di evitare le passeggiate nelle ore più calde e di attrezzarsi con scarpe da ginnastica, abbondante acqua e pranzo al sacco.
Io ho parcheggiato l’auto al Parking Calamosche (così chiamato anche su Google Maps) e da lì con una breve passeggiata ho raggiunto la spiaggia più famosa della riserva per trascorrere qualche ora al sole. Nel pomeriggio poi ho ripreso l’auto e mi sono spostata verso la tonnara, trovando un altro parcheggio a disposizione dei visitatori.
Questa zona ospita le rovine dell’antica tonnara ed è molto affascinante: gli antichi ruderi diroccati dello stabilimento (di circa 100 metri di lunghezza), i pilastri che ne sorreggevano il tetto, la ciminiera altissima e le case dei pescatori sono stati completamente restaurati e la tonnara è oggi diventata uno dei simboli di Vendicari.
Per concludere, ti consiglio di rimanere alla riserva almeno una giornata ma, in base alla stagione della tua visita, è possibile allungare la permanenza anche a 4/5 giorni se desideri visitare tutte le spiagge all’interno dell’area faunistica.
Tappa alla cittadina di Noto
Poco distante dalla Riserva, si trova la famosa cittadina di Noto, dove una sosta è certamente d’obbligo. Definita “la Capitale del Barocco” con il suo centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002, accoglie i visitatori con la Porta Reale che conduce al viale pedonale principale.
Ma è la cattedrale di San Nicolò che, dall’alto della scalinata sulla quale è stata costruita, sembra dominare tutto il centro storico e risulta essere così il principale monumento di Noto.
Un giorno a Siracusa
Sono quasi giunta al termine del mio viaggio nel sud-est della Sicilia, ho effettuato un itinerario circolare che, dopo quest’ultima tappa, mi riporterà verso l’aeroporto di Catania, dove ero inizialmente atterrata. Ma prima mi attende la visita della città di Siracusa, molto bella e accogliente.
I suoi quasi 2800 anni di vita sono ben riconoscibili nelle vestigia antiche: si incontrano infatti teatri greci, rovine romane, misteriose grotte, castelli normanni, chiese gotiche e bizantine a fianco di edifici modernissimi. Un mix di epoche che mi affascina moltissimo e che mi fa pensare ancora una volta a quanto questa bellissima regione sia sempre fonte di stupore e ammirazione, nonostante le molte contraddizioni al suo interno.
Certamente la visita della città dovrebbe iniziare dal suo centro storico che in realtà è un’isola: Ortigia è infatti il nucleo originario della città e il dedalo di viuzze che ti attendono ne sono la testimonianza. Maestoso il suo Duomo, un’architettura bianca candida al centro della grande piazza lastricata e, poco distante, il Belvedere Aretusa con la Fonte che ospita le piante di papiro.
Con i mezzi pubblici è poi facile allontanarsi da Ortigia e visitare il parco archeologico Neapolis, dove troverai i resti del famosissimo Teatro Greco (certamente il “pezzo forte” del parco), la Grotta del Ninfeo con il celebre Orecchio di Dioniso e infine l’Anfiteatro Romano.
Devo ammettere che per certi aspetti sono rimasta un po’ delusa dal parco archeologico, trovandolo trascurato e trasandato non appena ci si allontana dai percorsi più frequentati. Per fortuna l’atmosfera creata dalla storia antica che ancora aleggia sui resti delle vestigia storiche fa dimenticare anche un po’ di mal gestione.
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