Ciao a tutti da una caldissima Padova! Proprio perché è scoppiato il caldo, dopo settimane di temporali che sembravano proprio non voler far arrivare l’estate 2024, oggi ti parlo di giardini e parchi dove andare a cercare un po’ di refrigerio qui nella mia città, che diventa anche un modo interessante per scoprire una Padova insolita!
La cosa interessante è che questi giardini rappresentano le tappe di un itinerario insolito ma piuttosto interessante alla scoperta di Padova: un modo certamente inusuale per conoscerne almeno in parte la storia e gli eventi principali delle epoche passate.
Sei pront* per questo viaggio insolito?
Giardini storici a Padova
Il primo giardino padovano che merita certamente una menzione (ma di cui non tratterò in questo blogpost) è certamente l’Orto Botanico, forse uno dei luoghi più iconici e interessanti di Padova. L’ingresso è a pagamento ed è certamente molto famoso (ed affollato), una tappa imperdibile per i viaggiatori che giungono nella città patavina.
I 5 giardini di cui vorrei parlarti oggi sono invece meno “inflazionati” ma ognuno racconta una parte della storia di Padova, oltre ad essere luoghi aperti liberamente al pubblico, in cui è possibile semplicemente prendere posto su una panchina e trascorrere del tempo leggendo un bel libro.
Inizio dal mio preferito, ovvero i Giardini della Rotonda in zona Piazza Mazzini: fino a qualche anno fa erano piuttosto malridotti e seppure in estate fossero scenario per gli spettacoli del cinema all’aperto, avevano certamente bisogno di una sistemazione.
Dopo i lavori di restauri e di ripristino del verde e delle 5 bellissime fontane a caduta, la scorsa primavera sono stato riaperti al pubblico in tutto il loro splendore.
Si tratta di giardini storici della città, situati a ridosso delle mura cinquecentesche e del bastione della Gatta, costruiti con lo scopo di ricordare i Caduti a seguito della bomba esplosa sulla città durante la Prima guerra mondiale, e di esaltare la costruzione di uno dei primi serbatoi idrici costruiti in Italia.
L’impianto architettonico riprende le forme tardo-barocca, seppur con innumerevoli riferimenti classici mentre il disegno delle aiuole tonde, ellittiche o a goccia è tipicamente Liberty.
Di questo stile è anche l’imponente cancellata in ferro battuto e ghisa all’ingresso del giardino.
La Rotonda è uno dei primi serbatoi idrici di cui fu dotata Padova, una prestigiosa opera di ingegneria degli anni Venti, considerata al tempo della sua costruzione il migliore acquedotto d’Italia in grado anche di primeggiare tra i migliori serbatoi d’Europa.
A poca distanza troviamo i Giardini dell’Arena, che prendono il nome dall’antico teatro romano edificato intorno al 70 d.C. che qui sorgeva e della quale si può ancora vedere parte del muro ellittico in blocchi di calcare che costituiva la base di appoggio delle gradinate.
Il teatro è più noto con il nome di Arena perché qui si spargeva la sabbia per consentire i combattimenti dei gladiatori.
Nel Medioevo, dopo la sua demolizione, il teatro diventa una cava di pietra, più tardi la ricca famiglia degli Scrovegni acquisisce l’area e vi fece costruire il suo palazzo e la celebre Cappella.
Nel 1801 il Palazzo viene a sua volta distrutto mentre il Comune di Padova acquista la Cappella proprio al fine di preservare gli affreschi di Giotto.
Ci spostiamo verso il famosissimo Prato della Valle per andare a scoprire il Roseto di Santa Giustina, un bellissimo roseto a ridosso anch’esso delle mura cinquecentesche: si tratta di una vera oasi di pace da cui ammirare le cupole della Chiesa di Santa Giustina, godendosi lo spettacolo della fioritura delle rose.
Alcuni esemplari prendono il nome da alcuni dei personaggi più famosi che abitarono in Veneto (ad esempio la Rosa di Sant’Antonio e la Rosa Beatrice d’Este).
Continuando il nostro percorso lungo i bastioni delle mura cinquecentesche patavine, consiglio di visitare anche il Giardino del Bastione Impossibile, in prossimità dell’antica Porta Trento, uno degli storici accessi alla città.
Questo giardino, anch’esso recentemente riqualificato, offre la possibilità di visitare il Bastione Impossibile, recentemente restaurato e reso accessibile grazie alla passione e dedizione del Comitato di Volontari delle Mura di Padova.
Il Bastione Impossibile appartiene alla forma cosiddetta a torrione tipica di un’epoca transizionale in cui gli architetti militari cercano di adeguare le fortificazioni alle nuove esigenze determinate dall’impiego delle artiglierie pesanti nella guerra d’assedio.
Il nome richiama alla sicurezza che doveva garantire alla città, in quanto risultava appunto “impossibile da espugnare”.
Il luogo non è solo storia ma anche memoria, purtroppo di eventi catastrofici: l’8 febbraio 1944 una bomba cadde accidentalmente sul bastione che era usato proprio come rifugio dai padovani, uccidendo più di 200 persone. Il foro sulla volta, diventato un lucernaio dopo il restauro, rimane così a perenne ricordo della strage.
Ultimo giardino che consiglio di visitare è il Chiostro del Santuario di San Leopoldo, luogo di culto importante per la città e meta di innumerevoli pellegrinaggi.
Oltre alla tomba del Santo e alla sua celletta per la preghiera, consiglio di visitare i tre chiostri, uno dei quali chiuso da vetrate, che ospita il calesse sul quale Padre Leopoldo solitamente viaggiava: nel 1934, in Via Dante, una delle vie porticate principali del centro di Padova, rimase miracolosamente illeso al passaggio fra il tram e il muro dell’edificio.
Gli altri due chiostri sono invece pieni di fiori e piante, oltre ad un bel pozzo centrale. Un ambiente molto piacevole per riposare qualche minuto e proteggersi dalla calura estiva.
Evento “Anime verdi” a Padova
Io sono padovana di nascita e ho sempre girato moltissimo per la mia città, in bicicletta e a piedi, fin dall’adolescenza, quando “andare in centro” con le amiche al sabato pomeriggio era un must e l’estate non era estate se alla sera non si passeggiava per il Prato della Valle.
Scoprire Padova attraverso la sua anima green è ancora più facile partecipando al Festival dei Giardini Aperti “Anime Verdi” che si svolge ogni anno a Padova e che quest’anno (2024) è giunto alla settima edizione.
In un weekend, è possibile visitare alcuni tra i più bei giardini di Padova, molti dei quali solitamente inaccessibili perché privati o di proprietà dell’Esercito: tra piante esotiche, siepi, fioriture e architetture eleganti che profumano di storia, i visitatori si godono una città decisamente inedita e sorprendente.
Dai primi 23 giardini della prima edizione, oggi sono divenuti 47 gli spazi verdi aperti in questa occasione o ogni anno se ne aggiungono di nuovi, grazie alla disponibilità dei proprietari e dei moltissimi volontari che si mettono a disposizione.
Per rimanere aggiornati sulle successive edizioni, ti consiglio di consultare il sito ufficiale e, se ancora non lo fai, di seguirmi sulla mia pagina Instagram dove certamente pubblicherò tanti contenuti inediti a riguardo.
Ci vediamo in giro per il mondo… o in qualche giardino della mia città!