Un misto tra incanto e malinconia: così potrei descrivere la sensazione che mi ha pervasa fin dal primo sguardo rivolto alla graziosissima Mostar.
Le ferite della guerra che sconvolse la ex Jugoslavia negli anni ’90 sono ancora ben visibili sugli edifici cittadini ma Mostar è oggi una località che si anima di turisti quasi in ogni stagione e che offre un interessante e curioso mix di Oriente ed Occidente che non fa che aumentarne il fascino esponenzialmente.
Indice dei contenuti
- Info utili per entrare in Bosnia
- Viaggiare in auto in Bosnia
- Mostar cosa vedere in un giorno
- Perché è famoso il ponte di Mostar?
Info utili per entrare in Bosnia
Per i cittadini europei è sufficiente la Carta d’Identità (valida per l’espatrio) o il Passaporto, accuratamente verificati alla Dogana dalla Polizia di frontiera, che normalmente chiede anche il motivo del viaggio/la destinazione specifica (a titolo puramente informativo).
A tal proposito posso dire di essermi sentita fin dall’inizio la benvenuta nel paese e che il poliziotto di frontiera mi ha persino invitata a tornare in altre occasioni per scoprire la storia, la tradizione e le molte interessanti città. (Spoiler di oggi 03/07/2024: a breve ci tornerò!)
Ovviamente consiglio come sempre di stipulare un’assicurazione sanitaria, a maggior ragione quando si viaggia in paesi extra-europei come in questo caso. Io mi affido oramai costantemente a Heymondo, leader nelle assicurazioni di viaggio taylor-made, e sono molto felice di offrirti uno sconto del 10% sulla tua prossima assicurazione viaggio, che potrai ottenere cliccando qui ed effettuare il tuo preventivo personalizzato.
Viaggiare in auto in Bosnia
Non ci sono particolari prescrizioni per varcare i confini nazionali bosniaci con un’auto italiana: alla dogana viene effettuata talvolta una verifica sul libretto di proprietà dell’auto e nient’altro.
In merito alla circolazione stradale all’interno del paese, non ho nulla di particolare da segnalare: non ho percepito pericoli particolari derivanti da una guida spericolata e mi è sembrato invece un paese piuttosto ordinato e rispettoso delle regole stradali.
Nelle immediate vicinanze del centro storico di Mostar ci sono moltissimi parcheggi pubblici, delimitati dalle strisce blu, solitamente a pagamento nei giorni feriale e gratuiti nei festivi.
Mostar cosa vedere in un giorno
La visita a Mostar non può che iniziare dal suo monumento più celebre, il Ponte Vecchio o Stari Most, testimonianza dolorosa e insanguinata della recente storia bosniaca durante la guerra degli Anni ‘90 in Jugoslavia.
Prendetevi del tempo per passeggiare sul ponte, ammirare i tuffatori professionisti che si lanciano nel fiume sottostante o provare a scattarvi una foto-ricordo (missione ardua ma con un po’ di pazienza, ci si riesce!).
A pochi metri di distanza, un po’ nascosto tra i vicoli acciottolati del centro storico, si incontra un altro ponte, più piccolo ma altrettanto carino, il Ponte Storto. Questa è probabilmente la più antica testimonianza dell’epoca ottomana e vi aleggia un’atmosfera romantica e suggestiva che vi consiglio di respirare a pieni polmoni.
Il centro storico di Mostar è un susseguirsi di negozietti, bar, locali e file di casette colorate, molto pittoresco e caratteristico e comprende anche il quartiere musulmano dove si incontra il bazar arabo.
Si tratta di un vero e proprio mercato coperto, in cui immergersi nella quotidianità reale e vibrante della città, confondendosi con la popolazione locale.
Altra imperdibile tappa è senza dubbio la Moschea Koski Mehmed Paša, che con il suo alto minareto caratterizza lo skyline della città.
Ed è proprio dal minareto che si gode della vista a mio parere più bella su Mostar e sullo Stari Most: ne ho parlato in un reel pubblicato sul mio profilo Instagram che puoi vedere cliccando qui.
La Moschea è aperta al pubblico e seppure non sia espressamente richiesto, consiglio alle donne di portare qualcosa per coprire il capo: in fondo non ci costa nulla ma ritengo sia un gesto di rispetto importante, che al giorno d’oggi non può che far bene al cuore e all’anima.
Putroppo non sono riuscita a visitare la Bišćevića Ćošak, o Biscevic House, un’autentica dimora ottomana costruita circa 350 anni fa, oggi diventata museo dove potrete vedere meravigliosi tappeti e un arredamento dallo stile arabeggiante originale.
Perché è famoso il ponte di Mostar?
Il Ponte Vecchio (Stari Most) è senza dubbio il monumento-simbolo di Mostar, il più fotografato e anche il più tristemente noto per la sua storia insanguinata.
Costruito nel 1566 dal sultano ottomano Solimano il Magnifico, fu già all’epoca considerato un capolavoro architettonico che doveva sostituire il ponte sospeso preesistente: in effetti si tratta di un magnifico ponte in pietra a schiena d’asino con struttura ad arco unico che unisce le due sponde del pulitissimo fiume sottostante, che attraversa il centro città.
Non aspettatevi grandi dimensioni, il ponte è lungo appena 30 metri e largo 4 ma la sua altezza di 24 metri è impressionante (soprattutto quando si ammirano i tuffatori professionisti che lo utilizzano come trampolino) e lo rende il punto panoramico per eccellenza dell’intera città.
Il ponte ha un importante valore simbolico: distrutto dall’artiglieria croato-bosniaca durante la guerra degli anni Novanta, venne ricostruito rispettando la struttura originaria e riaperto al pubblico nel 2004.
Oggi il Ponte Vecchio di Mostar è inserito nel Patrimonio dell’Umanità Unesco e rappresenta un monito a non dimenticare la tragedia della guerra.
Se ti ho incuriosit* raccontandoti di questo bel paese, non perderti i contenuti che ho pubblicato (e che pubblicherò) sul mio profilo Instagram anche in occasione del prossimo viaggio in Bosnia e visita la sezione Destinazioni del blog per tante idee e itinerari per i tuoi viaggi.
Ci vediamo in giro per il mondo!