Cosa vedere in Corsica nord e ovest oltre al mare? Sono partita desiderando rispondere a questa domanda e sono tornata con la certezza che qui il mare è certamente stupendo ma che ciò che la rende indimenticabile sono tutte le esperienze, i panorami e le opportunità di visita che l’isola offre.
Un’infinità di kilometri percorsi in 15 giorni, da Bastia ad Ajaccio per poi ritornare a Bastia attraverso l’interno dell’isola, più simile alle montagne dolomitiche che ad un’isola in mezzo al mar Tirreno!
Panorami incredibili, mare dalle sfumature caraibiche, passeggiate nella natura, escursioni in barca, tramonti mozzafiato e cittadelle fortificate: questi sono solo alcuni degli ingredienti che hanno reso questa vacanza l’inizio di un grande amore!
10 cose da vedere/fare in Corsica
Ovviamente ti lascerò alla fine anche l’itinerario completo da replicare o adattare alle tue esigenze ma prima voglio darti qualche consiglio pratico sulle esperienze più belle fatte in questi 15 giorni on the road. Partiamo!
1. passeggiata nella Cittadella medievale di Bastia
Quasi sicuramente arriverai con il traghetto a Bastia, cittadina vivace e con un centro storico non grandissimo e nemmeno particolarmente affascinante. Quello che però non puoi perderti è una passeggiata alla Cittadella: il mio consiglio è dunque di lasciare l’auto al Park Citadelle perchè da qui puoi visitare la zona senza difficoltà e senza spendere una fortuna.
La Cittadella di Bastia fu voluta dai genovesi e costruita con precise norme urbanistiche, a pianta regolare e dunque anche molto semplice ed intuitiva da esplorare: la tradizione ligure si riconosce nelle facciate delle case a colori pastello e negli stretti vicoli che ricordano moltissimo i “carugi”.
Puoi scendere la grande scalinata che attraversa il Giardino Romieu e raggiungere così il porto vecchio e e il centro storico: questa zona non mi è piaciuta particolarmente mentre ho apprezzato molto la passerella pedonale che dal porto riconduce alla cittadella, sospesa sulla scogliera a picco sul mare azzurro.
2. le spiagge di Capo Corso
I primi 6 giorni del mio viaggio sono stati dedicati al “ditone” della Corsica ovvero Capo Corso: mettete in conto di dedicare almeno 2 ore al giorno agli spostamenti (tra andate e ritorni) perché le strade sono tortuose e spesso strette e trafficate. Le spiagge sono molto belle, nella maggior parte libere e con parcheggi gratuiti: consiglio senza dubbio di non perdere quella di Barcaggio, raggiungibile dall’omonimo villaggio sulla parte nord di Capo Corso e famosa perché spesso si incontrano le mucche che si rilassano sulla spiaggia. Noi ne abbiamo trovate pochissime e concentrate vicino al parcheggio (a pagamento – 2 € al giorno) quindi nessun disturbo.
3. i borghi marinari di Capo Corso e Moulin Mattei
Ho trovato Capo Corso molto affascinante soprattutto per la possibilità di associare ogni giorno alla vita da spiaggia la visita di qualche borgo marinaro. I miei preferiti sono Erbalunga e Centuri, in cui la vita lenta del porticciolo mi ha catapultata in un’altra epoca, dove il tempo sembra essere perlomeno rallentato rispetto alla vita frenetica dei centri principali.
In molti di questi borghi si trovano le cosiddette “ville campestri” o “Maisons d’Américains”, sontuose abitazioni costruite dai Corsi rientrati in patria dopo essersi arricchiti in America Latina, oggi purtroppo però spesso in stato di abbandono.
Tappa imperdibile nelle vicinanze del borgo di Centuri è Moulin Mattei, un vecchio mulino di forma cilindrica in passato restaurato dal proprierario delle Maison Mattei, famosissima marca di aperitivi. La salita al mulino è una semplice passeggiata pedonale e la vista dall’alto è veramente indimenticabile, con il sole che tramonta e si specchia sulle acque calme del mare.
4. taxi boat per Saleccia e Lotu da Saint Florent
Ci spostiamo leggermente verso ovest rispetto a Capo Corso e ci troviamo ora sulla costa nord della Corsica: due spiagge imperdibile sono Saleccia e Lotu ma sono raggiungibili solamente tramite il Deserto des Agriates (è necessario un 4×4 per attraversarlo) oppure via mare.
Io ho scelto questa seconda opzione, prenotando il taxi boat in partenza da Saint Florent: le compagnie di navigazione sono moltissime ma io mi sono trovata molto bene con Spassigh’Agriate, di cui ti lascio il link per prenotare perché permettono di scegliere l’orario di partenza e di ritorno e di decidere anche l’eventuale orario per il transfer alla spiaggia di Lotu. Io mi sono trovata benissimo, puntuali e precisi e soprattutto massima autonomia nella gestione dei propri tempi, potendo scegliere tra molte opzioni orarie.
5. i borghi medievali della regione della Balagne
Zona bellissima e assolutamente da visitare è la regione della Balagne, ovvero la fertile regione che si estende alle spalle di Ile Rousse e Calvi.
Una zona collinare punteggiata da borghi stupendi in cui la vita scorre al ritmo naturale dell’agricoltura e dell’artigianato: sono proprio queste attività tradizionali che hanno permesso di ridare vita a borghi come Corbara, Pigna e Sant’Antonino e di non disperderne il patrimonio culturale ricchissimo e antichissimo.
6. esperienza in treno: “U Trinichellu”
Sapete quanto io ami i treni eppure questa esperienza me la stavo per perdere! Una mattina stavo raggiungendo la spiaggia di Bodri, bellissima e a poca distanza da Ile Rousse, quando mi accorgo che devo attraversare una rotaia. Illuminazione!
Dopo poche ricerche avevo già modificato il programma di viaggio per il giorno successivo per salire sul tradizionale “U Trinichellu” detto anche “trenino delle spiagge” perché copre la distanza tra Ile Rousse e Calvi in 45 minuti, sostando alle principali spiagge e permettendo di godersi un panorama sulla costa davvero unico (i biglietti si fanno a bordo o alle stazioni capolinea).
Bisogna però mettere in conto che non è solamente un treno turisticamente attraente ma bensì viene utilizzato giornalmente anche dai locali per i loro spostamenti quindi è molto affollato e occorre dunque armarsi di pazienza. Ad ogni modo a me è piaciuto molto e lo consiglierei assolutamente!
7. escursione in barca ai Calanchi di Piana
La meraviglia dei Calanchi di Piana si ammira già percorrendo la D81 che corre lungo la costa ovest della Corsica: questa strada stretta, tortuosa e a strapiombo va percorsa con lentezza e prudenza, godendosi la maestosità del panorama naturale che si ha di fronte agli occhi.
Le rocce granitiche plasmate dal vento e dall’acqua assumono forme e colori incredibili, dando vita a figure di pietra davvero spettacolari.
Io ho preferito però dedicare mezza giornata alla visita dei Calanchi via mare, prendendo parte ad un’escursione in partenza da Porto Ota, che mi ha portata prima al villaggio di Girolata (raggiungibile solo via trekking o via mare) e poi alla meravigliosa Riserva di Scandola.
La riserva di Scandola è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e onestamente non ho dubbi che meriti questo riconoscimento: falesie di granito rosso e colate laviche nere, sprofondano nel mare trasparente, dando vita a paesaggi e riflessi sull’acqua che non avevo mai visto in vita mia!
8. passeggiata alla Pointe de la Parate
Premetto che di tutto l’itinerario, Ajaccio è stata la cittadina più deludente e dunque vi consiglio di limitarvi a una passeggiata se avete qualche mezz’ora disponibile, nulla di più.
I dintorni però offrono un paesaggio naturale e panorami che certamente meritano una sosta: Pointe de la Parata ad esempio è senza dubbio il luogo perfetto per attendere il tramonto e osservare il sole che colora di rosso le rocce delle Isole Sanguinarie (il nome dice già tutto!).
Pointe de la Parate è raggiungibile a piedi, partendo dal parcheggio gratuito e disponibile alla fine della strada chiamata Route des Sanguinaires, che da Ajaccio va verso il promontorio ovest.
Il promontorio di granito è dominato dalla torre genovese che aveva lo scopo di difendere l’isola dalle invasioni dei pirati.
9. crociera alle Isole Sanguinarie
Altra esperienza da non perdere, con partenza dal porto di Ajaccio (o di Porticcio) è la crociera alle isole sanguinarie, isole selvagge e disabitate, popolate solamente da caprette e aquile pescatrici. Io ho scelto di affidarmi a Get your Guide che come sempre è una garanzia: ho scelto l’escursione della durata di 2,5 ore in partenza da Ajaccio e ne sono rimasta molto soddisfatta (*link affiliato).
Dopo circa 1 ora di navigazione si raggiunge la principale isola dell’arcipelago, chiamata Mezzumare, dove sorge un faro sulle rovine di un’antica torre genovese e un lazzaretto. Un sentiero in salita conduce ad entrambi, non visitabili ma dai quali si gode di un bel panorama: ho avuto la fortuna di far volare anche il drone e devo dire che le riprese sono state super emozionanti.
10. il Romanico Pisano in Corsica: San Michele di Murato
Ti starai chiedendo: si, vabbè, siamo la culla dell’arte mondiale e vado a vedere il Romanico in Corsica? Io sono molto fiera di essere italiana, della nostra arte e cultura ma penso che questo a volte ci renda troppo boriosi, quasi a sentirci autorizzati a metterci in posizione di superiorità, come se tutto il resto fosse una brutta copia di quello che “solo noi abbiamo”.
San Michele di Murato è uno schiaffo! Perchè non solo è un magnifico esempio di romanico pisano ma anche perché si trova in un luogo idilliaco!
Isolata su un pianoro a quasi 500 mt. d’altitudine, la chiesa risale al XIII secolo e la struttura è semplice e compatta, con una navata unica e rettangolare, un piccolo abside semicircolare e un campanile-portico addossato alla facciata.
Mensole, capitelli e cornici con bassorilievi e decorazioni abbelliscono ogni parte della struttura, con motivi allegorici di animali e piante. Una tappa veramente sorprendente!
Se vuoi avere moltissime altre informazioni sulla Corsica e su queste esperienze, ti aspetto sul mio profilo IG dove ogni settimana pubblico moltissimi contenuti e ti consiglio di cliccare su questo link per scaricare l’itinerario completo del mio viaggio di 15 giorni in Corsica.
Ci vediamo in giro per il mondo!
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