E’ domenica e infelicemente il meteo non consente di inforcare la moto e andare al mare a godersi finalmente le prime calde giornate estive: il cielo coperto e instabile di oggi mi riporta alla mente, per contrapposizione, le giornate soleggiate e il cielo azzurrissimo del Molise.
E’ passato più di un mese dal mio lungo weekend in questa regione e devo ammettere che è stata una delle più grandi sorprese che negli ultimi anni l’Italia mi abbia riservato.
Se non ti sono bastati i 4 motivi per visitare il Molise che ho condiviso su Instagram o le 10 attrazioni da non perdere di cui ti ho parlato nel precedente blogpost, sono certa che con questo articolo ti convincerò definitivamente ad organizzare un viaggio in questa regione decisamente sottovalutata e spesso quasi sconosciuta.
Sei pront* a scoprire i 10 borghi da non perdere in Molise? Buona lettura!
1. Civitacampomarano
Inizio da Civitacampomarano perché “il primo amore non si scorda mai”: il mio approccio al Molise è iniziato da qui ed è stato subito amore. La strada che conduce a Civita è surreale, o per lo meno lo è agli occhi di una persona che viene da una media cittadina del Nord Italia: infelicemente non sono abituata a strade che attraversano la vegetazione per kilometri senza incontrare anima viva e senza luoghi abitati. In questo ambiente in cui la Natura fa da padrona, Civita appare lì in alto, sulla rupe, come un oasi di pietra immersa nel verde intenso delle vallate, punteggiate qua e là dalle coltivazioni gialle di colza.
Il borgo di Civitacampomarano ruota attorno al bel Castello Angioino, che svetta ben tenuto e ristrutturato nella piazza principale: l’imponenza delle due torri angolari di forma cilindrica, che limitano la cortina muraria, sono senza dubbio la caratteristica che maggiormente colpisce.
Ne consiglio la visita, sia per scoprirne gli interni che accoglievano il corpo di guardia, le cantine, le stalle e le prigioni (oltre al piano nobile), che per godere dalle sue balconate di panorami incredibili sulle colline.
Civita è anche il borgo dei murales, quello più celebre è la famosa frase “il Molise non esiste” diventata poi “il Molise resiste” ma non è l’unico.
I borghi con i murales sono una delle mie passioni perché riescono a dare nuova vita a luoghi che diversamente verrebbero abbandonati. La storia del murales di Civita inizia nel 2016 quando l’artista Alice Pasquini viene chiamata per dipingere un murales sulla facciata di un’abitazione: Alice aveva il nonno originario di Civita e il legame affettivo con questo paese è quindi molto forte, tanto da spingerla a dar vita ad uno street art festival che ogni anno attrae artisti di fama internazionale.
Il murales che recita ”Il Molise (esiste) resiste” racchiude quindi l’intero significato della manifestazione, che è proprio quello di ribadire come la minuscola Civita e gli altri borghi molisani possano trovare un modo per resistere allo spopolamento e al degrado a cui sono destinati.
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2. Pietracupa
Questo piccolo borgo è famoso per la rupe che si erge alla sua estremità e che ospita oggi una chiesa rupestre e il campanile.
Pietracupa è un’importante testimonianza del passato: la sua particolare e straordinaria conformazione rappresenta un esempio di meraviglia unico nel suo genere, in quanto il territorio intorno è caratterizzato dalla presenza di caverne di piccole dimensioni, che in passato venivano utilizzate come antiche dimore.
Il nome “Pietra-cupa” è latino e significa proprio “pietra bucata”.
3. Pietrabbondante
La tranquillità del piccolo borgo passa certamente in secondo piano di fronte alla bellezza del sito archeologico più importante della cultura sannitica in Italia, il Santuario Italico.
In questo luogo venivano celebrati riti in onore di divinità astratte come l’onore militare, la virtù militare e politica e l’opulenza dello Stato.
Il sito archeologico è molto interessante e sono ancora visibili innumerevoli resti del cosiddetto Tempio A, che sorge sopra un podio con quattre colonne frontali e del Tempio B, alle spalle dell’elemento forse più scenografico e d’impatto dell’intero sito, ovvero il Teatro.
Sono ancora riconoscibili le spalliere sagomate dei sedili e i braccioli scolpiti mentre i muri della cavea terminano con una figura di Atlante che sorregge idealmente il peso dell’Universo.
Si vedono anche alcuni resti delle parti abitative, nello specifico una Domus che divenne poi una fornace e numerosi spazi occupati dalle botteghe di epoca romana.
Il biglietto d’ingresso di 6 euro vale ampiamente la visita e contribuisce ai continui lavori di scavo delle aree ancora da ispezionare e al mantenimento di quanto è stato riportato alla luce e reso fruibile a tutti.
4. Fornelli
E’ soprannominato il borgo delle 7 torri perché l’antica cinta muraria era caratterizzata appunto da 7 torrioni a difesa del nucleo medievale. Entrando dalla porta di accesso principale al borgo (un tempo dotata di ponte levatorio sopra un fossato), si respira immediatamente il carattere medievale e passeggiare tra i suoi vicoli e scalinate è un piccolo viaggio nel passato da godersi a ritmo lento.
5. Casalciprano
Un altro borgo che mi ha senza dubbio ammaliata è Casalciprano, soprattutto per il suo “Museo a cielo aperto della memoria contadina molisana”.
La curiosità fa da guida nel reticolo di viuzze avviluppate che portano nel centro storico, gli innumerevoli saliscendi che si aprono su piccole piazzette con aperture incredibili e panoramiche sulle vallate circostanti.
Inaugurato nel 2011, il Museo a cielo aperto nasce da un progetto di studio e di ricerca avviato negli anni ‘80 che portò alla realizzazione di diverse mostre tematiche su tradizioni, credenze, superstizioni e costumi che facevano parte della quotidianità di un tempo.
Tutto ciò ora è raccolto, custodito e riproposto attraverso un percorso che si snoda nei luoghi più caratteristici del borgo storico.
I murales, le statue di bronzo, le scene di vita parlano di un tempo passato e la bellezza dei vicoli rende il tutto ancora più suggestivo: il visitatore viene messo di fronte ad una realtà d’altri tempi, un mondo duro e difficile, affrontato con coraggiosa fatica e dignità dagli antenati.
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6. Bonefro
Questo borgo è veramente piccolissimo e bastano poche decine di minuti per visitarlo, gironzolando per le viette pedonali attorno al Castello, oggi abitazione privata e dunque non visitabile.
Essendo il borgo più vicino alla Puglia tra quelli che ho visitato, potete considerarlo come tappa interessante per avvicinarvi poi alla costa adriatica.
7. Carpinone
Il borgo di Carpinone è forse quello in cui ho visto il maggior numero di abitazioni abbandonate, come se un terremoto o un evento catastrofico ne avesse “cristallizzato” la condizione a quel momento storico. Ho avuto l’impressione che fosse davvero un borgo fantasma ma è proprio qui che un caro nonnino, seduto davanti alla sua casa, intento a fare le parole crociate, mi ha salutata con un sorriso accogliente e mi ha candidamente detto “Qui a Carpinone si sta benissimo, si vive tranquilli!”
Il castello Caldora, al centro del borgo, è abbandonato e in pessime condizioni purtroppo ma il borgo ha comunque un certo fascino e consiglio comunque di venirci perché dalla piazza partono alcune brevi escursioni che conducono alle vicine cascate. Io ho scelto di fare il semplice sentiero verso la Cascata dello Schioppo: 20 minuti di passeggiata e pochissimo sforzo per arrivare di fronte ad una bella cascata limpida e fragorosa, immersa in una natura incredibilmente intatta.
8. Oratino
Questo piccolo borgo è conosciuto come “il balcone del Molise”: dal parco pubblico infatti, si apre una magnifica terrazza da cui ammirare una stupenda vista sulle vallate circostanti e da cui è visibile persino il gruppo della Maiella.
Elemento caratteristico del borgo è la parte terminale del campanile della chiesa paesana, coperto di piastrelle gialle e verdi che lo rendono piuttosto insolito.
9. Ferrazzano
Di Ferrazzano ricordo il silenzio dei suoi vicoli, il bucato steso sui fili ai primi piani delle abitazioni, sventolati dalla leggera brezza primaverile che ne diffonde il profumo, i fiori che abbelliscono ogni angolo del paese e ci dicono che il borgo vive, anche se spesso pare “addormentato”.
Nella piazza principale, il Castello Carafa (oggi abitazione privata) è sicuramente l’elemento caratterizzante del borgo e a fianco il famoso Teatro del Loto è conosciuto come il più piccolo teatro d’Italia.
10. Campobasso
Capitolo a parte: Campobasso. Lo so che non è un borgo ma ho voluto inserire il capoluogo di provincia in questa lista perché il suo centro storico è molto particolare e merita una visita, seppure non abbia fatto mistero nei miei precedenti articoli e post di non averla particolamente apprezzata.
La zona pedonale, racchiusa all’interno delle mura e accessibile attraverso le antiche porte del nucleo antico, sono una serie di vicoli a gradoni in salita che conducono alla Chiesa di San Giorgio e alla Rocca.
Ad oggi purtroppo la rocca non è visitabile ma sono in corso importanti restauri che la renderanno accessivile e visitabile: penso che sia una bellissima occasione per questa cittadina, i cui abitanti arrivano fin quassù per ammirare il tramonto o sedersi su una panchina a leggere un libro.
Spero che questo blogpost ti abbia convint* a venire in Molise per trascorrere qualche giorno di “detox” in questa verdissima regione, che molto ha da offrire e che desidera farsi conoscere e aprirsi al turismo. Se vuoi leggere qualche altro articolo a riguardo, seguimi sulla mia pagina Instagram e vai a vedere la sezione Destinazioni del mio blog.
Ci vediamo in giro per il mondo!