Penisola Calcidica: il paradiso greco segreto

La Penisola Calcidica: un paradiso segreto dal mare cristallino

Superati i numerosi ponti primaverili di quest’anno, finalmente ci possiamo proiettare verso l’estate, la mia stagione preferita in assoluto, e io ho già una voglia matta di ferie. Sai già dove andrai in vacanza quest’estate? E se ti proponessi la Penisola Calcidica? Se ancora non conosci questo paradiso in terra, siediti comodamente e goditi questo blogpost.

Se digitassi su Google le parole “Penisola Calcidica” o “Halkidiki” i primi risultati che ti verrebbero restituiti sarebbero paradiso segreto, mare cristallino, le spiagge più belle della Grecia. E posso confermarti che sono totalmente esaustivi per descrivere in poche parole questo angolo di mondo a dir poco incantevole.

Ti sto per raccontare il mio viaggio dell’estate 2019, un itinerario di 3600 km a/r in auto iniziato dalla mia città (Padova) con destinazione Sithonia, in Penisola Calcidica appunto, attraverso innumerevoli tappe disseminate lungo il nostro stivale e in terra greca.

Indice dei contenuti

Penisola Calcidica (Halkidiki) dove si trova

Halkidiki è collocata nella parte nord della Grecia, nell’antica regione greca della Macedonia e la sua collocazione geografica la rende un mix molto pittoresco di carattere greco e influenze architettoniche dalla vicina Bulgaria e della penisola balcanica.

La penisola è composta da tre sottili lingue di terra che si protendono verso il mare cristallino, ognuna a modo suo unica e particolare: Kassandra è votata al turismo già da qualche decennio e dunque offre svariati servizi e tipologie d’alloggio; Sithonia è natura selvaggia, turismo ancora agli esordi e spiagge tra le più belle di tutta la penisola (e forse anche della Grecia intera); infine Monte Athos è interdetta al turismo perché occupata da un monastero, a cui possono accedere con speciali permessi solamente gli uomini.

Penisola Calcidica come arrivare e dove andare

La Penisola Calcidica si raggiunge facilmente in un’ora di tragitto in auto dall’aeroporto di Salonicco, il più vicino e servito da varie compagnie aeree che fanno scalo nei principali aeroporti italiani. Personalmente ci sono arrivata via terra, dopo un’attraversata notturna da Brindisi fino al porto di Igoumenitsa e guidando poi per circa 5 ore fino ad arrivare a Sithonia, meta finale del mio viaggio.

La scelta di Sithonia è stata solo ed unicamente dettata dal fatto che non amo la confusione e volevo godermi la Grecia “meno turistica possibile”, a ritmo lento, senza la ressa di turisti: la mia scelta si è rivelata azzeccatissima!

Sithonia: le spiagge più belle

Non c’è spiaggia a Sithonia che non ti stupirà per la sua bellezza: è impossibile non trovare un mare cristallino dalle tonalità azzurre più o meno intense, che digrada lentamente, e sabbia bianca fina o a tratti più grossolana. Il tutto reso paradisiaco dal verde intenso della pineta e da una leggera brezza che rende le temperature gradevoli anche in piena estate.

Prendi dunque la macchina e percorri la strada costiera alla ricerca della tua spiaggia del cuore: ovunque ti fermerai, il paradiso ti attende.

Non perdere Latoura e Lagonissi Beach, Karydi, Fava Beach e Platanitsi, Kalamitsi e Toroni. L’elenco non è certamente esaustivo ma ti renderai conto di quanto sia difficile stendere una lista delle “migliori” di fronte a tanta meraviglia.

Sithonia cosa vedere e dove alloggiare

Personalmente ho alloggiato presso House Maria, a Agios Nikolaos: la struttura è nuovissima e molto ben arredata, l’appartamento perfetto e delle giuste dimensioni per una vacanza al mare, lontano dalla confusione (per quanta ce ne possa essere ad Agios Nikolaos) ma comodo ai servizi principali.

Agios Nikolaos è uno dei paesini principali di Sithonia ma il suo centro è davvero molto piccolo, con una piazzetta centrale nella quale gli abitanti locali si radunano verso sera per chiacchierare e stare assieme.

Sithonia non è certamente come una delle tante isole greche a cui siamo abituati, non aspettatevi chissà che vita notturna, potete al massimo godervi qualche passeggiata sul lungomare di Neos Marmaras o di Sykia, dopo aver mangiato del buon pesce a prezzi molto contenuti.

Tappa intermedia alle Meteore

Dopo 10 giorni a Sithonia, nonostante la lacrimuccia che scendeva, era tempo di ritornare verso il porto di Igoumenitsa per reimbarcarmi e tornare in Italia, dove mi attendevano gli ultimi giorni di itinerario tra Puglia e Basilicata. Lungo la tratta Sithonia-Igoumenitsa, è veramente un peccato non fermarsi a godersi la bellezza di uno dei luoghi più caratteristici dell’intera Grecia e del mondo, le Meteore.

Perché si chiamano Meteore

Il nome deriva dalla fusione delle parole greche “Meta” = “in mezzo” e “Aer” = “aria” ed è proprio emblematico della particolarissima collocazione dei 24 monasteri in origine presenti in questa zona della Tessaglia. Dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1998, il complesso monastico delle Meteore è il perfetto esempio di come l’ingegno dell’uomo possa esaltare la bellezza della natura anziché rovinarla.

Come arrivare e quali monasteri visitare

A vederli così sospesi che si innalzano su imponenti torri di arenaria, i sei monasteri oggi ancora esistenti sembrano inespugnabili ma sono invece raggiungibili, più o meno agevolmente, a piedi, in bus o in auto.

Il paesaggio è davvero surreale, metafisico, set ideale per i film di James Bond (cosa già avvenuta negli anni ’80) e tra ripide scalinate, paesaggi mozzafiato e discese vertiginose, la visita alle Meteore è un’esperienza indimenticabile.

Il monastero principale è Gran Meteora, il più grande e il più visitato, ha una struttura molto simile a quelli originari, costruito attorno ad un cortile centrale su cui si affacciano le celle dei monaci, il refettorio e le cappelle per la preghiera. Al centro del cortile si trova solitamente la chiesa principale, spesso affrescata con scene del repertorio cristiano. All’esterno dei monasteri sono ancora visibili i tralicci e le funi che venivano usate fino agli anni Trenta per i rifornimenti di provvigioni provenienti dai paesi della pianura sottostante.

Abbigliamento per la visita alle Meteore e info utili

Essendo dei luoghi di spiritualità, seppur abituati ad un grosso afflusso turistico, viene richiesto un abbigliamento consono per l’accesso ai luoghi sacri. Nulla di particolare, l’unica accortezza è quella di avere le ginocchia e le spalle coperte: se arrivi impreparato, niente paura, all’esterno dei monasteri vengono forniti dei parei con i quali coprirsi le gambe.

Come ti dicevo, ho visitato queste zone in pieno agosto e il caldo si faceva certamente sentire ma non era insopportabile come immaginavo. Essendo sopraelevate rispetto al livello del mare, spesso una leggera brezza si incanala tra le torri di arenaria e regala un certo sollievo. Non dimenticare però di portare con te una scorta d’acqua, seppure ci sia la possibilità di acquistarla in loco nei vari punti ristoro disseminati tra un monastero e l’altro.

Ho pensato di dedicare le quattro settimane del mese di maggio a quattro mete (con relativo eventuale itinerario) che potrebbero esserti d’ispirazione per la scelta della tua destinazione estiva. Se ti è piaciuto questo articolo e sei impaziente di conoscere le mete proposte nelle prossime settimane, seguimi su Instagram per ricevere tutti gli aggiornamenti e iscriviti alla newsletter attraverso l’apposito box in homepage per non perdere nemmeno un post.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *