Cosa vedere sulle Fiandre in 4 giorni

4 giorni alla scoperta dei paesini delle Fiandre

La regione delle Fiandre è secondo me una tra le mete più azzeccate per la stagione autunnale. Ma forse ancora un pochino troppo sottovalutata. Ricchissima di borghi da vedere, le Fiandre sono un piccolo mondo elegante, tranquillo e romantico da scoprire con calma, prendendosi il giusto tempo per godersi ogni luogo nel modo giusto.

Le strade ciottolate dei borghi (soprattutto dei Begijnhof, che poi ti spiegherò cosa sono), le case di mattoni rossi con i tetti a punta, i corsi d’acqua che attraversano le città e gli alberi che si tingono dei colori del foliage fanno di questa meta una delle più romantiche in Europa.

In questo articolo voglio raccontarti cosa vedere in 4 giorni nelle Fiandre: il mio itinerario prevedeva di visitare 4 paesini facilmente raggiungibili in poco tempo con il treno diretto dalla stazione centrale di Bruxelles.

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Come arrivare in centro città dall’aeroporto di Bruxelles

Prima di parlarti delle Fiandre e di cosa puoi vedere in questa regione meravigliosa, devi sapere che Bruxelles è dotata di due aeroporti: se avrai la fortuna di atterrare a quello di Zaventem, il treno ti porterà direttamente in una delle stazioni di Bruxelles (Nord, Midi o Central) senza troppa fatica e in poco tempo. Un pochino più complicata invece la questione se voli (come nel mio caso) sull’aeroporto di Charleroi, che si trova a circa 60 km dal centro città. Ti svelo subito che, fatte tutte le opportune valutazioni, io ho scelto di prenotare il transfer privato e non me ne sono pentita.

Ma ti spiego meglio: esiste una navetta Flibco (costo euro 17 a tratta) che dall’aeroporto arriva alla stazione dei treni Bruxelles Midi, non proprio centralissima, che dunque implica poi prendere un ulteriore mezzo pubblico per raggiungere il tuo alloggio o quantomeno per recarti in zona più centrale della città. Le recensioni online sono tutte più o meno concordi nel dire che spesso viaggi con l’ansia di arrivare in tempo per il decollo, pertanto io l’ho scartata immediatamente.

Fatto qualche preventivo online (Civitatis e Booking) ho prenotato tramite quest’ultimo il transfer in navetta privata (poteva portare fino a 8 persone) al costo di euro 94 a tratta: essendo noi in 4 persone abbiamo ammortizzato il costo e il servizio è stato impeccabile, puntuale e comodo.

Esiste anche l’opzione taxi ma è costosissimo.

Come spostarsi e alcuni trucchetti “salva-portafoglio”

Bruxelles è collegata alla sua periferia e al resto della regione in maniera eccellente, grazie ad un’ efficientissima rete ferroviaria, che capillarmente consente di raggiungere moltissime mete senza dover sostenere gli elevati costi di noleggio auto (con conseguenti problemi di parcheggio in città e quant’altro). Vedere tutti i borghi delle Fiandre che a breve ti elencherò non è mai stato così semplice!

Io ho acquistato tutti i biglietti in loco, sulle macchinette automatiche delle stazioni, pagando comodamente con carta di credito, ma avevo già visionato orari e costi sul sito ufficiale per organizzare ogni tappa al meglio.

Piccoli accorgimenti da tenere a mente per risparmiare qualche soldino sono i biglietti agevolati per i weekend e le tariffe speciali per giovani e over 65. Il biglietto agevolato weekend consente di viaggiare a/r verso la meta prescelta nell’ambito del weekend stesso: io ne ho approfittato per andare a Bruges che era la tratta più costosa tra quelle che avevo in programma. Con la tariffa weekend ho risparmiato quasi 15 euro a persona.

Se invece viaggi con giovani o, come nel mio caso, con qualche “anziano” (se mio padre mi sentisse, mi tirerebbe le orecchie!) ricordati di selezionare il biglietto over65 che è davvero super conveniente. Lui ad esempio ha sempre pagato euro 7,80 al giorno qualsiasi fosse la tratta a/r selezionata. Davvero un gran risparmio!

Le tappe del mio itinerario

Premesso che ero già stata in un’altra occasione in Belgio e avevo già visitato Bruxelles, Anversa e Bruges nel periodo delle vacanze natalizie, per questo viaggio volevo godermi atmosfere tranquille e lontane dal caos delle città.

Ho scelto dunque di rivisitare Bruges, più che altro per mostrarla ai miei genitori che questa volta viaggiavano con me, e andare poi alla scoperta di altri tre paesini che non avevo ancora visto ovvero Mechelen (Malines in fiammingo), Gand e Leuven (Lovanio in italiano). Si assomigliano certamente tra di loro ma sono tutti, a modo loro, indimenticabili. Ecco dunque cosa vedere nelle Fiandre in 3/4 giorni.

Tappa 1: Mechelen

In soli 25 minuti il treno da Bruxelles conduce a questo piacevolissimo paesino attraversato dal fiume Dijle, che vi stupirà per alcuni angoli davvero molto pittoreschi. La stazione dista dal centro circa 15 minuti a piedi ma non te ne rendi nemmeno conto, talmente si viene “inghiottiti” subito dall’atmosfera retrò dei suoi vicoli e negozi.

È mia abitudine dirigermi subito verso l’ufficio del turismo per ritirare una mappa della città e scoprire qualche curiosità particolare sul luogo. Nel caso di Mechelen, l’ufficio turistico sorge nell’edificio del vecchio municipio proprio nella piazza principale del Grote Markt, che è già la prima immagine da cartolina da fotografare.

A poca distanza la cattedrale di S. Rubold e l’alta torre vegliano sul paese: mi era stato consigliato di salire sulla skywalk sul tetto della torre ma la giornata di fortissimo vento me lo ha impedito purtroppo. E dietro la cattedrale, appare l’Opsinjoorke, una gigantesca statua gialla canarino che è diventata la mascotte di Mechelen. Simboleggia l’eterno ubriacone che picchia la moglie e che, per punizione, viene lanciato in aria su un grande telo dai suoi vicini. Un’opera d’arte comica che crea un bellissimo contrasto con la serietà della cattedrale sullo sfondo.

Da non perdere a Mechelen in Begijnhof e la passerella Het Dijlepad.

Il Begijnhof (in italiano Beghinaggio) è caratteristico di moltissimi paesi delle Fiandre, oltre ad essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1998. Si tratta di un quartiere organizzato in cortili circondati da piccole abitazioni, spesso diviso dal resto della città da mura e porte (come quello di Bruges o Leuven), che lo rendono proprio un micro-mondo in cui la vita scorre quasi scissa dal resto del territorio circostante. In questi quartieri, dal carattere religioso spiccatissimo, si rifugiavano donne vedove (spesso anziane) o che decidevano di vivere una vita quasi monastica seppur rimanendo laiche.

Prima di tornare in stazione ferroviaria, concediti una passeggiata sulla passerella pedonale sul fiume Dijle, incantevole con le foglie autunnali cadute dagli alberi.

Tappa 2: Gand

Circa 40 minuti di treno diretto e si arriva a Gand (Ghent in fiammingo), la cui stazione ferroviaria dista circa 2,5 km dal centro storico (puoi prendere il tram n. 1 proprio di fronte alla stazione, al costo a/r di euro 5,00 a persona, acquistabile ai distributori automatici presenti alle fermate).

Il centro storico di Gand è bellissimo: piazze circondate da case a graticcio, chiese e campanili ad ogni angolo e il bellissimo fiume Leie che attraversa la città regalando la possibilità di una romantica passeggiata sulle sue sponde.

Quello che non ti aspetti da una città così è la Via dei Graffiti, una viuzza stretta e laterale di una delle arterie principali del centro, sulle cui pareti sono raffigurati animali e scene di vario genere in un mix coloratissimo in netto contrasto con il resto della città.

Nella piazza principale fotografa il Belfort e la cattedrale di San Bavone ma preparati ad ammirare le tante chiese che incontrerai passeggiando semplicemente per Gand.

Dopo aver passeggiato lungo il Leie sulla Graslei e Korenlei (le rive del fiume), dirigiti verso il quartiere Patershol, cuore medievale della città e dove si possono certamente fotografare gli scorci più caratteristici in assoluto.

Concludi la giornata con un’ interessante visita con audioguida (purtroppo non è disponibile in italiano) al Gravensteen, il castello dei conti di Fiandra e dimora di Filippo d’Alsazia. Il castello ha una bellissima vista su tutta Gand e con le sue torri, merlature e scale interne affascina veramente tantissimo!

Tappa 3: Bruges

Seconda volta per me in questa famosa cittadina e seconda volta che trovo la pioggia battente. Evidentemente non è destino! Ad ogni modo il fascino di Bruges è innegabile, certo con il sole me la sarei goduta di più ma il suo centro storico è indubbiamente meraviglioso.

Dalla stazione ferroviaria bastano pochi passi per trovarsi subito di fronte al famoso quartiere del Beghinaggio, che sorge a fianco al super fotografato Minnewater, il canale che ospita bellissimi cigni bianchi, sempre in posa naturale per le foto dei turisti.

A Bruges il quartiere del Beghinaggio è un agglomerato di case a schiera bianche con i tetti scuri, disposte attorno ad grande cortile alberato silenzioso e ordinato. L’impressione che si ha entrando in questi quartieri è che siano disabitati e invece è sufficiente fare attenzione a piccoli dettagli per capire che non è così.

Si prosegue poi per andare verso il centro della città che come di consueto presenta il Grote Markt con la torre Belfort e poco distante il Burg ovvero la piazza del Municipio che ospita la bellissima quanto strana Basilica del Sacro Sangue. Attraversando l’arco che si trova a sinistra dell’ingresso del Municipio si giunge alla zona più rinomata di Bruges ovvero quella dei canali: qui potete seguire il vostro istinto e andare alla ricerca delle prospettive fotografiche più insolite e di vostro gradimento. Ogni angolo è una meraviglia, non servono chissà che consigli!

Se ti rimane tempo e il meteo te lo consente, ti consiglio anche una passeggiata nella zona dei mulini, un percorso pedonale che costeggia il fiume, piuttosto scenografico.

Tappa 4: Leuven

E’ difficile dire quale delle quattro tappe di questo viaggio mi sia maggiormente piaciuta, mi sono trovata di fronte a dei gioiellini difficili da mettere in classifica. Ma Leuven mi ha rapita, con la sua semplicità, la sua atmosfera elegante ma vivace, come ogni città universitaria sa essere (passa a dare uno sguardo al palazzo sede dell’Università che con la sua torre è un vero capolavoro).

La stazione ferroviaria di Leuven dista circa 10 minuti dal centro città, percorribili tranquillamente a piedi, sbirciando qua e là tra i negozi. Si arriva al Grote Markt con la chiesa di Saint Peter e il bellissimo e indimenticabile Stadhuis, il palazzo comunale, un capolavoro di guglie e decorazioni di pietra per un effetto mozzafiato garantito per poi proseguire alla piazza Oude Markt zeppa di locali e ristoranti circondati dalle tipiche case dai tetti appuntiti e le facciate a mattoni rossi.

E poi qui a Leuven ho visto il Begijnhof più bello di tutti! Hai presente quando ti fermi e pensi “ma questo è un angolo di paradiso”? Io l’ho pensato dopo aver fatto qualche passo all’interno delle mura che racchiudono il quartiere del Beghinaggio, dove il silenzio regna sovrano e sembra proprio che il tempo si sia fermato, dove tutto profuma di armonia e di pace. L’atmosfera autunnale, con gli alberi mossi da vento, le foglie che svolazzavano e le poche persone presenti hanno reso l’esperienza oltre le aspettative.

Dopo questa seconda esperienza in Belgio, sono ancora più sicura che non sarà certamente l’ultima. Ci sono altri paesini che vorrei visitare e altri luoghi che mi hanno consigliato e che vorrei godermi proprio con i colori del foliage. Quindi… Au revoir Belgique! à la prochaine fois!

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